Viaggiare costa. E’ quindi meglio “risparmiare” e rinunciare al viaggio?
Ecco cosa ne pensa Seneca, con un celebre passo sui piaceri della vita tra cui, aggiungo io, c’è pure il viaggiare.
“Virtù, filosofia, giustizia sono parole sonore ma vuote. L’unica felicità è godersi la vita: mangiare, bere, consumare il patrimonio nei piaceri; questo sì che è vivere; questo sì che significa non dimenticare che si vive una volta sola. I giorni passano veloci, la vita scorre inarrestabile; perché esitiamo? Che serve essere saggi e temperanti, finché verrà il momento in cui non potremo più godere i piaceri, mentre l’età che abbiamo può goderli e li reclama? E perché prevenire la morte e lasciarci sfuggire ora tutto ciò che essa ci porterà via per sempre? Non hai un’amante; non hai un fanciullo per rendere gelosa la tua amante; vivi giorno per giorno con sobrietà; i tuoi pasti sono quelli di chi deve sottoporre al padre i conti giornalieri! Questo non è vivere, ma guardare vivere gli altri. Che follia amministrare onestamente le sostanze per l’erede!”.
Seneca, lettere a Lucilio.

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