Oggi si va controcorrente a tutti gli articoli di questo blog, con una provocazione ironica e caustica sul turismo, attribuita a Jean-Paul Sartre o a Jean Mistler.
La trovo adatta in queste settimane in cui non si fa altro che parlare di overtourism, dato che mette in luce due contraddizioni fondamentali: da un lato, suggerisce che molti turisti non traggano reale beneficio dal viaggiare, come se fossero spinti da un bisogno superficiale o da una moda piuttosto che da un desiderio autentico di scoperta; dall’altro, sottolinea l’impatto negativo che l’afflusso di visitatori può avere sui luoghi stessi, che perderebbero autenticità o equilibrio proprio a causa della presenza turistica. In questo senso, la frase sintetizza efficacemente tutte le critiche al turismo di massa, accusato di snaturare le mete e di non arricchire realmente chi vi partecipa.
“Il turismo è un’industria che consiste nel trasportare delle persone che starebbero meglio a casa loro, in posti che sarebbero migliori senza di loro”.

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