Nel nostro tour della California, lasciata la costa del Pacifico siamo saliti sulle montagne per ammirare gli alberi più grandi del mondo: le sequoie giganti.

Nella stessa giornata abbiamo visitato il Kings Canyon e il confinante Sequoia National Park, situati nella Sierra Nevada della California. I motivi di interesse di questi parchi sono:
1. Sequoie giganti: come anticipato, le sequoie sono la principale attrazione; qui si vedono i più grandi alberi del mondo per altezza e volume, come il Generale Sherman e il Generale Grant. Si può anche attraversare gli alberi con l’automobile.
2. Paesaggi spettacolari: i parchi offrono paesaggi montani mozzafiato, profondi canyon, cascate spettacolari e una varietà di ecosistemi. Ho letto che il Kings Canyon è addirittura più profondo del Grand Canyon, ma non abbiamo avuto la possibilità di verificare di persona per ragioni di tempo e perché la strada che portava nel cuore del parco era chiusa per frane. Un assaggio di questa maestosità l’abbiamo però avuta visitando il Moro Rock, su cui torneremo in seguito.
3. Escursionismo: sia il Kings Canyon che il Sequoia National Park offrono numerose opportunità per escursioni, campeggio, pesca, arrampicata, birdwatching e altro ancora. Ci sono sentieri di varie difficoltà che consentono ai visitatori di esplorare la bellezza naturale della regione. Noi ne abbiamo percorsi qualcuno, nei pressi delle principali attrazioni turistiche, ma ci sarebbe piaciuto fermarci qualche giorno in più per seguire i sentieri più lunghi che entrano nelle zone più selvagge dei parchi.
4. Vita selvatica: i parchi sono sede di una vasta gamma di fauna selvatica, tra cui cervi, orsi neri, puma, coyote, aquile e molte altre specie. Qui non siamo ai livelli di Yellowstone, ma gli amanti della natura e i bambini possono godere della sempre entusiasmante esperienza unica di avvistamento della fauna selvatica.



In questi parchi ci sono migliaia di alberi giganti e diversi punti di interesse, ben indicati nella piantina che viene consegnata dai rangers all’ingresso del parco e nella segnaletica stradale.
La prima sosta l’abbiamo fatta per visitare il “Fallen Monarch“. Si tratta di un antico albero caduto, che si trova lungo il sentiero Generals Highway, nella zona del Giant Forest. Questo albero è diventato una delle attrazioni del parco, poiché offre ai visitatori la possibilità di camminare attraverso il suo tronco cavo e di osservare da vicino i dettagli della sua maestosa struttura.

Il “Fallen Monarch” è un esempio tangibile delle dimensioni di questi alberi visto che all’interno del suo tronco ci passano persone alte anche 2 metri.

Il “Fallen Monarch” era anche un albero relativamente piccolo. Quelli più grandi hanno anche diametri di 10 metri. Ho cercato di fare una foto della famiglia vicino al cippo di uno di questi alberi giganti, ma il turista a cui ho chiesto la foto non ha capito niente.

Il fotografo ha scattato una foto troppo “zoommata” su di noi, così che non si vede altro che la famiglia Guidolin dietro ad uno sfondo marrone/grigio. Il pannello informativo qui sotto rende meglio l’idea delle dimensioni delle sequoie.

Il secondo degli alberi memorabili è il “Generale Grant“, noto per le dimensioni impressionanti: è alto circa 81 metri con un diametro alla base di circa 11 metri.
Il terzo è il “Generale Sherman“, ed è considerato il più grande albero del mondo per volume. Ecco alcune delle caratteristiche e dei motivi per cui è una destinazione così imperdibile:
– ha una circonferenza alla base di oltre 31 metri e un’altezza di circa 83 metri. Il suo volume totale è stimato in oltre 1487 metri cubi, il che lo rende il più grande albero conosciuto sulla Terra per volume;
– si stima che il Generale Sherman abbia tra i 2.300 e i 2.700 anni di età. Questo lo rende uno degli esseri viventi più antichi della Terra e un simbolo della resistenza e della longevità della natura.

Un’altra attrazione del parco di Sequoia è il Moro Rock, cioè un monolite di granito che si erge verticalmente per circa 207 metri dal fondovalle del fiume Crescent Creek.

Moro Rock è accessibile attraverso una scalinata di 400 gradini che porta alla sua cima, offrendo una vista panoramica spettacolare della Great Western Divide e della valle sottostante. La scalinata è ben tenuta e offre una camminata panoramica attraverso la foresta di montagna, prima di raggiungere la sommità del monolite.

Una volta in cima, i visitatori possono ammirare la bellezza naturale dei paesaggi circostanti, inclusi gli imponenti picchi delle Sierra Nevada e la vastità della foresta di sequoie giganti sottostante. Moro Rock è quindi una tappa ideale per gli escursionisti alla ricerca di avventure e panorami mozzafiato; è ovviamente sconsigliata a chi soffre di vertigini.

Dopo la parentesi rocciosa del Moro Rock abbiamo continuato l’esplorazione del parco di Sequoia arrivando al celeberrimo Tunnel Log (situato sulla Crescent Meadow Road). Si tratta di un albero caduto all’interno del quale è stata ritagliata una “mini galleria”, in cui possono passare veicoli alti fino a 2,5 metri. La sequoia era alta 83 metri ed è caduta nel 1937; l’anno successivo è stato tagliato il tunnel diventando così un’attrazione tra le più apprezzate dai visitatori.

Una volta visitate le attrazioni più famose (le “must see”) ci siamo divertiti a fare foto nei posti più curiosi, come ad esempio sopra le radici di questa sequoia.

Se gli alberi sono giganti, altrettanto lo sono le pigne.

Un paio di ore di automobile ci hanno portato a Bakersfield, dove abbiamo pernottato in un altro Vagabon Inn, anche se questa volta non abbiamo trovato le cimici di Fresno (dove abbiamo dormito la notte precedente, come puoi leggere QUI).
Di Bakersfield ricordiamo i tanti pozzi petroliferi che puntellano la deserta periferia di questa anonima città, e il sacchetto di patatine giganti comprate nel gigantesco supermercato americano.

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