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Perché andare. Cosa vedere a Norimberga
Norimberga è famosa per gli eventi tragici legati all’ascesa e al crollo del nazismo; in particolare perché fu scelta come sede delle grandi adunate naziste e, finita la 2° Guerra Mondiale, perché vi si celebrò il famoso processo ai carico dei gerarchi nazisti.
Preparando i nostri viaggi in terra tedesca abbiamo però scoperto che Norimberga è famosa (da secoli) per un altro – e più lieto – motivo: il Mercatino di Natale (Christkindlmarkt, che letteralmente in tedesco significa il mercato del Bambino Gesù).
Specificatamente, il Mercatino di Natale di Norimberga non solo è uno dei più antichi di tutto il mondo (le prime edizioni si sono svolte nel 1600), ma è considerato il più grande e con il maggior numero di visitatori. Il cuore del mercatino è in Hauptmarkt; in una piazza vicino c’è anche la sezione distaccata del mercatino dei bambini (maggiori info nelle pagine che seguono). Peraltro, buona parte del centro storico di Norimberga è pedonalizzato e ovunque ci sono bancarelle che vendono wurstel e salsicce di tutti i tipi, oltre a dolci e bevande calde (anche in questo caso c’è l’imbarazzo della scelta, soprattutto per le bevande alcoliche). Tutto il centro è arredato con luminarie, alberi di natale, cascate di luci, ecc. Artisti da strada suonano canzoni di tutti i generi. L’atmosfera è magica.
Inoltre, Norimberga ha altre dtue-tre attrazioni che meritano una visita (in ogni periodo dell’anno). Sono attrazioni di interesse soprattutto (non) per chi ha bambini, ma per chi è rimasto bambino:
1) il museo dei giocattoli. Nel proseguo del diario di viaggio forniremo maggiori dettagli. Per ora basti solo citare il fatto che a Norimberga si svolge la più importante fiera al mondo del settore dei giochi;
2) il museo dei treni, con carrozze di alto livello storico, e modellini di ogni tipo e dimensione. Anche in questo caso, per ora, ci limitiamo ad anticipare che c’è la carroz
za di re Ludwig II, il sovrano che ha creato il castello di Neuschwanstein (che a sua volta ha ispirato Disney) e il modellino con decine di treni più grande di Germania;
3) e visto che si è a Norimberga, sarebbe un peccato perdere la Fontana del Matrimonio (per i motivi che scoprite nelle pagine che seguono).
Considerazioni sul Mercatino di Natale in Germania
Il periodo migliore per visitare Norimberga è durante l’avvento, quando è aperto il Mercatino di Natale.
A questo proposito va tenuto presente che siamo in un mercatino di natale in terra tedesca, e che quindi presenta un’offerta strutturalmente e funzionalmente differente dai mercatini che si stanno sviluppando in Italia. In questi ultimi, la gran parte delle bancarelle si concentra sulla vendita di oggettistica o idee regalo. Da qui la battuta che un collega ha fatto allorché è stato informato che saremo andati a vedere il mercatino di natale di Norimberga: “vai ancora a comprare candele?!”.
Invece, in Germania le bancarelle che vendono oggettistica sono in un numero proporzionalmente tanto più ridotto rispetto a quello che si riscontra in Italia: infatti, la gran parte degli stands offre food & beverage. Il mercatino di natale è essenzialmente un luogo di aggregazione sociale, in cui i cittadini si ritrovano per mangiare e bere, magari ascoltando un concertino natalizio. La funzione dei mercatini in Germania è quindi più assimilabile a una sagra nostrana che non a una esposizione di artigianato.
Alla luce di quanto sopra, la controbattuta al collega è stata la seguente: “dopo 600 anni, i tedeschi si sono stufati di comprare candele nei mercatini di natale, e così ora ci vanno per mangiare e bere”.
La conferma della bontà dell’impressione di cui sopra l’abbiamo avuta quando abbiamo visto gruppi di uomini di 40-50 recarsi ai mercatini di natale. Da noi è raro vedere 7-8 uomini recarsi il venerdì sera al mercatino di natale; i veneti piuttosto vanno “per bacari” facendo il giro delle osterie di Venezia. In Germania, invece si va al mercatino di natale.
Peraltro, a voler essere pignoli, bisognerebbe precisare che i mercatini di Norimberga sono molto turistici e quindi, quasi a voler smentire quanto riportato sopra, si caratterizzano per un maggiore numero bancarelle “retail” rispetto a quelli tedeschi. Ma l’impressione di fondo non cambia: se si va Norimberga durante l’avvento non si va soltanto a vedere bancarelle di candele!
Nei mercatini di Norimberga la specialità che non si può non assaggiare sono le famose salsicce di Norimberga (Nürnberger Wurst). Trattasi di salsicce piccole e sottili (7-10 cm di lunghezza e 1-2 cm di diametro) cotte sulla griglia e aromatizzate con spezie. Vengono generalmente servite in gruppi di tre tra due fette di pane. Si tenga presente che stiamo parlando di prodotti IGP (Indicazione Geografica Protetta) e quindi per la legislazione europea hanno la stessa dignità e protezione giuridica di tanti prodotti italiani come l’aceto balsamico di Modena, il grana padano, ecc.
Trasferimento – Giorno 1
Siamo partiti con il camper da Treviso alle 14.40 di mercoledì 7 dicembre 2016.
Percorsi 440 km, abbiamo deciso di dormire a Irschenberg (vicino Rosenheim) in una area attrezzata indicata in un portolano comprato in Germania (Board Atlas Deutschland 2012).
Il posto è molto comodo perché si trova a circa 6 km dall’autostrada 8 (47 48 11 N; 11 54 25 E), anche se in realtà non è una vera e propria aerea attrezzata, ma il cortile di una fattoria immersa nella campagna tedesca. Per 10 euro avevamo anche a disposizione il bagno con doccia; c’è la possibilità anche di usare l’elettricità (costo € 2).
St. Lorenz, Kaiserburg, Christkind, Handwerkerhof—Giorno 2
Percorsi gli ultimi 200 km, il programma della giornata prevedeva di iniziare con un concerto di organo nella chiesa di St. Lorenz alle 12.15.
I bambini sono però impazziti a vedere tutte le bancarelle che vendevano wurstel e hanno iniziato a invocarli a gran voce, con una cantilena ripetuta all’infinito…che ha finito per sfinirci. Siamo così andati a pranzo, e la visita della chiesa di St. Lorenz l’abbiamo fatta con lo stomaco pieno, ma a concerto già terminato.
La guida del Touring dà due stellette a questa chiesa gotica, definita come capolavoro del gotico maturo, che si segnala per la facciata circondata da due alte torri e per un interno insolitamente ricco di sculture e decorazioni per essere una chiesa protestante. Le guide consultate per questo viaggio (Touring, Germania Sud 2012 e Lonely Planet) si dilungano nella descrizione delle opere d’arte che si trovano all’interno della Chiesa. A noi sono piaciute le vetrate colorate e, ad onor del vero, l’immagine migliore della chiesa l’abbiamo avuta quando siamo usciti e abbiamo percorso Karolinenstrasse, e in tal modo abbiamo potuto ammirarne la facciata colorata dal sole autunnale.
Dopo una piacevole passeggiata lungo Koeningstrasse abbiamo fatto il primo assaggio dei celebri mercatini e ci siamo diretti verso il Kaiserburg, il castello imperiale che domina il centro storico di Norimberga.
Il primo nucleo del castello fu costruito nel 1039 e negli anni seguenti venne ampliato fino a divenire un bel esempio di castello feudale, uno dei più importanti del medio evo.
Dal punto di vista storico si segnalano due particolarità:
(i) il Kaiserburg è considerato uno dei palazzi imperiali più importanti del Medioevo poiché vi soggiornarono, dal 1050 al 1571, per alcuni periodi tutti gli imperatori ed i re tedeschi del Sacro Impero Romano. L’imperatore Carlo IV stabilì nel 1356 che la prima dieta di ciascun imperatore, dovesse tenersi a Norimberga;
(ii) il Kaiserburg veniva abitato solo quando giungeva l’imperatore; negli altri periodi era sostanzialmente disabitato (vi era solo il custode).
L’itinerario della visita è breve: salita la Burgstrasse si incontrano le scuderie, altri edifici di servizio e, girando a destra, si trova una bella terrazza panoramica su Norimberga. Si entra poi nella corte del palazzo imperiale vero e proprio con possibilità di visitare gli interni (cosa che noi non abbiamo fatto per motivi di tempo e per non annoiare troppo i bambini).
Completata la visita degli esterni del Kaiserburg (richiede circa una mezz’ora), siamo tornati verso i mercatini di Natale perché alle 15 sarebbe arrivato il Christkind sul palco centrale del mercatino, a ridosso della Fraunkirke. Il sito web dei mercatini dava molto risalto a questa figura, che veniva descritta come una grande attrazione per i bambini. Incuriositi siamo allora andati a vedere di cosa si trattasse: il Christkind dovrebbe essere un bambino dai capelli biondi e con ali d’angelo che si è messo a distribuire cartoline e dolci ai bambini; per quello che abbiamo potuto vedere, in realtà è una ragazza bionda. Abbiamo quindi approfondito la questione ed è emerso che si tratta della figura che porta i doni di natale nei paesi germanici (es. Austria, Svizzera, Germania) o comunque a religione protestante. E’ una figura creata da Martin Lutero al fine esplicito di togliere importanza a San Nicola – Babbo Natale. Dovrebbe essere l’incarnazione di Gesù quando era bambino.
Ci siamo infine resi conto che l’immagine del Christkind è molto diffusa anche sotto forma di luminaria, e la sua figura (giustamente) sovrasta l’ingresso dei mercatini.
Alle 17.00 siamo andati ad ascoltare un concerto gratuito di flauti nella chiesa di St. Klara (königstrasse 64). Il concerto aiuta molto a creare l’atmosfera natalizia, senza considerare che rappresenta un’occasione per riposarsi dopo tanto visitare. L’ultimo pezzo è stato accompagnato dal coro di tutto il pubblico presente, ed è stata la parte più suggestiva dell’intera esibizione.
A pochi metri da St Klara c’è la Königstor e l’Handwerkerhof. Quest’ultimo è la riproduzione di un antico quartiere artigiano di Norimberga e quindi ci sono botteghe di oggettistica e due ristoranti. Le guide turistiche tradizionali ne parlano con toni non troppo lusinghieri; a noi è piaciuto: è un luogo molto turistico e forse non troppo autentico, ma in fondo noi siamo turisti, e questo luogo è fatto apposta per noi; quindi consigliamo di spenderci almeno un quarto d’ora (è in centro e non si perde troppo tempo a raggiungerlo).
Un discorso a parte merita il Kathe Wohlfahrt Christmas Shop, citato anche in talune guide turistiche. E’ la sede distaccata del celebre negozio di materiale e oggettistica natalizia di Rothenburg, ma per chi ha già visitato il punto di vendita originale l’esperienza di Norimberga è un po’ una delusione dato che l’originale è decine di volte più grande e suggestivo.
Deutsche Bahn Museum, Via dei Diritti Umani, Kinderweihnacht Markt—Giorno 3
Il 9 dicembre abbiamo visitato il Deutsche Bahn Museum, cioè il museo dei treni. Il Museo si trova in Lessingstrasse 6. Il biglietto famiglia (Famillenkarte) è costato € 10 (orari: 9-17 da martedì a venerdì; 10-18 sabato e domenica).
Siamo entrati proprio all’orario di apertura del museo e convinti di dedicarvici poco tempo; invece è piaciuto molto sia a grandi che a piccini e vi siamo rimasti l’intera mattinata. Al fine di inquadrare la quantità e la qualità del materiale esposto, è sufficiente premettere che il museo del treno è di proprietà delle ferrovie tedesche; ospita modellini di tutte le epoche, nonché locomotive e carrozze storiche.
Bellissima è la carrozza dorata di Ludwig II, con splendidi interni decorati a stucco e arredati con poltrone e tavoli in marmo. Basti solo pensare che Ludwig II è il sovrano che ha voluto il castello di Neuschwanstein per avere un’idea di come possa essere questa carrozza.
Altrettanto interessante è la locomotiva a vapore su cui si può salire e mostrare ai bambini come veniva alimentato il treno con il carbone.
Al primo piano ci sono delle stanze che spiegano lo sviluppo ferroviario in Germania dal secondo dopoguerra. Per i cultori della materia potrebbe essere interessante leggere i singoli cartelli, ammesso che si conosca bene il tedesco; a noi queste sale espositive sono comunque piaciute per gli effetti speciali e le illuminazioni.
Sempre al primo piano c’è una sezione dedicata ai treni in miniatura: una collezione ricchissima con treni di tutte le dimensioni. In fondo a questa sezione si trova uno dei più grandi modellini ferroviari della Germania che una volta all’ora viene azionato da un controllore. I treni in movimento sono circa una decina e il “macchinista” li azione da una serie di pannelli di controllo che conferiscono al tutto un senso di realismo.
Al secondo piano c’è il KIBALA, cioè il mondo della ferrovia dei bambini. Qui i nostri figli sono impazziti. I bambini hanno a disposizione una piccola libreria con testi solo su treni e macchine, un guardaroba per piccoli ferrovieri (indossati dai nostri figli per le foto di rito), un angolo giochi della play mobil, un enorme tavolo dalle dimensioni gigantesche con trenino in legno, trenini elettrici.
I piccoli hanno infine potuto fare un giro a cavalcioni su un trenino in miniatura con scartamento a 5 pollici. E’ stata dura farli uscire da questa sezione del museo.
Peraltro la successiva sezione (sempre al II piano) è stata non meno interessante dato che si concentra sulla storia comunicazione. Nel museo c’è una sala sulla scrittura dove mamma Romina ha scritto il suo nome con i geroglifici; tutti i bambini hanno potuto sperimentare l’uso di penna, inchiostro e calamaio e sono rimasti stupiti del fatto che la penna fosse realmente una “penna”; la più grande ha spedito un suo messaggio con la posta pneumatica.
Un’altra sala era dedicata all’evoluzione del telefono, dai primi apparecchi allo smartphone. I nostri figli messi davanti al classico telefono con cornetta e selettore numerico a rotella (quello della SIP, per intenderci) e non capivano come comporre il numero.
Non meno interessante è stato vedere fisicamente i vari oggetti che lo smart phone sostituisce: un solo strumento che racchiude il telefono, lettore CD, il dizionario, la macchina fotografica, ecc.
Usciti dal Museo dei Treni abbiamo percorso via Kartaeusergasse, che merita una menzione per un duplice ordine di motivi: il primo è che a metà di questa via si trova l’ingresso al Germanisches Nationalmuseum, che le guide descrivono come uno dei più importanti musei di cultura tedesca con 1,3 milioni di pezzi esposti che vanno dalla preistoria al XX secolo (duplice stelletta per la guida del Touring). Dopo oltre tre ore di DB Museum abbiamo preferito lasciar perdere e scattare qualche foto sulla seconda attrattiva di questa via, detta anche Via dei Diritti Umani perché è costellata da una fila di trenta colonne su cui sono incisi i trenta articoli della Dichiarazione Universale dei diritti Umani (ONU, 10 dicembre 1948). Gli articoli sono incisi in tedesco e nella lingua di un popolo i cui diritti sono stati violati; una quercia alla fine del colonnato rappresenta le lingue non menzionate.
Dopo un meritato riposo, tramontato il sole siamo tornati ai mercatini di Natale con il deliberato proposito di gustarci tutte le prelibatezze che offrono le varie bancarelle, cenando senza sedersi in un determinato ristorante.
Il centro della citta – pieno di luminarie è veramente suggestivo-, soprattutto la Frauenkirche, chiesa gotica che domina Hauptmarkt, sotto il cui orologio c’è il palco che ospita i concerti natalizi. Ammirare Frauenkirche tutta illuminata ascoltando i canti di Natale ci ha ripagato dei 660 km percorsi da casa. Per avere una visione di insieme dei mercatini siamo anche saliti sulla balconata della chiesa (€ 3.50 solo adulti); ci aspettavamo qualcosa di meglio forse perché i palazzi di fronte alla chiesa sono moderni e anonimi.
La serata si è conclusa con una passeggiata al Kinderweihnacht Markt, cioè una sezione distaccata del mercatino di natale con bancarelle dedicate ai bambini.
Il Kindermarkt si trova in Hans-Sachs-Platz, a un centinaio di metri dal mercatino centrale; è comunque facilissimo trovarlo perché – ad essere sinceri – tutto il centro di Norimberga si trasforma in un mercatino e il Kindermarkt non è altro che una delle propagazioni del mercato che si raggiunge semplicemente seguendo il flusso della massa.
Ciascuna bancarella è decorata con orsetti, renne, elfi e altri personaggi delle fiabe. Alcune bancarelle consentono ai bambini di interagire con i gestori; ad esempio i bambini possono decorare il loro panpepato o scrivere il loro nome sul bicchiere di vetro. Al centro del Kindermarkt ci sono alcune giostre per i bambini.
Fontana del Matrimonio, Ponte del Boia, Spielzeugmuseum—Giorno 4
Nella prima parte della mattina abbiamo finito di visitare il centro di Norimberga. Precisamente, abbiamo deciso di fare un percorso che ci permettesse di raggiungere il museo dei giocattoli partendo dalla Lorenzkirche (i.e. la più centrale delle fermate della metro) con soste lungo i principali punti di attrazione del centro.
E così, lasciandoci alle spalle la Lorenzkirche abbiamo percorso Karolinenstrasse, una delle principali vie dello shopping di Norimberga.
In Hefnersplatz ci siamo fermati perché la Lonely Planet ci segnala la Peter-Heinlen Brunnen, che fontana che raffigura l’artigiano che ha inventato il primo orologio tascabile. Per essere sinceri la parte più interessante della piazza è stato l’enorme albero di natale appeso sulla facciata della gioielleria Bucherer, proprio di fronte alla più prestigiosa fontana.
Proseguendo lungo Karolinenstrasse siamo arrivati alla Weisser Turm (Torre Bianca), ai cui piedi sorge la Fontana del Matrimonio (Ehekarussell Brunnen, opera del 1984 dell’artista Jurgen Weber), che rappresenta l’evoluzione del rapporto di coppia dalla prima fase dell’innamoramento, al matrimonio (le catene), alla filiazione, e così via fino all’ultimo stadio (di separazione non propriamente consensuale). Questa fontana è veramente curiosa, e merita sicuramente una visita (preciso che l’interpretazione delle fasi qui sotto riportata è la mia, non avendo trovato una interpretazione ufficile).
vista d’insieme della fontana
la prima fase del rapporto: l’innamoramento
le catene del matrimonio
il tradimento (il becco)
la filiazione
la donna si abbandona ai piaceri della tavola
la fase finale
L’itinerario a piedi ci ha portato verso il Henkersteg (Ponte del Boia), cioè un ponte pedonale coperto (in legno) sopra il fiume Pegnitz da cui si possono scattare eccezionali foto non solo del ponte, ma soprattutto della casa a graticcio che si trova di fronte (Weinstadl). Dal punto di vista architettonico-fotografico è probabilmente l’angolo più scenografico dell’intera città di Norimberga.
Proseguendo sempre verso nord, dopo 5 minuti siamo arrivati allo Spielzeugmuseum, cioè il museo dei giocattoli di Norimberga (Karlstrasse 13. Orario: 10-17 da martedì a venerdì; 10-18 sabato e domenica).
Questo museo merita attenzione per la quantità e qualità del materiale esposto; e detta quantità e qualità si spiega con il fatto che la regione di Norimberga è sempre stata il cuore di una grande produzione di giocattoli e ancora oggi la Fiera dei Giocattoli di Norimberga (Spielwarenmesse International Toy Fair Nürnberg) è la più grande fiera al mondo dedicata interamente a giochi e giocattoli. Wikipedia riporta che “l’accesso alla fiera è consentito esclusivamente a operatori del settore, giornalisti e invitati. Ogni anno, nei sei giorni di durata della fiera, vengono presentati i prodotti di circa 2.700 espositori provenienti da circa 60 paesi”. Fatto il biglietto (speso per l’intera famiglia € 10,50) vi siamo rimasti oltre due ore.
La parte che abbiamo trovato più interessante è stata la prima, laddove vi è una raccolta di bambole e, soprattutto, di case in miniatura che riproducono fedelmente, nei più minimi particolari, gli arredi e lo stile di vita del XIX secolo.
Le altre sale testimoniano come si è evoluta l’industria del giocattolo nel corso degli anni. Vi è quindi la sala sui giocattoli in legno; l’evoluzione tecnologica ha poi reso disponibile a basso prezzo lavorati in metallo, e conseguentemente il museo dà evidenza di come nella prima metà del XX secolo si fossero diffusi giocattoli in metallo. Durante la guerra l’industria del giocattolo, anche allo scopo di preparare le giovani generazioni agli eventi bellici, si è concentrata sui modellini di armi, navi e aerei da guerra. L’ultima sala (e siamo così arrivati al terzo piano del museo) si concentra sui giocattoli del dopo guerra, con l’affermarsi del fantasy/fantascienza e i giochi elettronici.
Sempre all’ultimo piano c’è una grande area giochi, con tutte le pareti colorate, seggioline, tavolini e poltroncine a dimensione di bambino, allestita con lo specifico intento di consentire ai più piccini di giocare liberamente con centinaia di giochi messi a disposizione del museo.
Invero, ad ogni piano del museo c’era qualche gioco liberamente utilizzabile dai bambini. La qual cosa che ci è piaciuta per due motivi: in primo luogo, perché ha consentito agli adulti di concentrarsi sull’esibizione (senza stress) essendo i bambini impegnati sui loro giochi; in secondo luogo, perché dimostra una completezza e coerenza espositiva ammirabilmente teutonica: nel museo dei giochi è giusto e doveroso che si possa giocare.
Al piano terra, vicino alla cassa, c’era infine una esibizione temporanea sui giocattoli che sono strumenti musicali; anche in questa sala i bambini si sono divertiti a suonare (rectius: a strimpellare) con una decina di strumenti musicali.
Ci sembra interessante concludere il racconto di questo museo con una riflessione trovata nel museo stesso sul perché del collezionismo e del successo dei giochi anche tra gli adulti: i bambini da un lato superano l’età dei giocattoli sempre più in fretta; dall’altro lato, da adulti sempre più trovano piacere nei giocattoli. Un’infanzia sempre più corta è dunque bilanciata da una seconda infanzia negli anni della maturità
Mercatini di Natale di Levico, Rientro a casa—Giorno 5
L’ultimo giorno del Ponte dell’Immacolata l’abbiamo trascorso nel viaggio di ritorno. Abbiamo cercato di arrivare a Bolzano Nord il prima possibile per evitare l’ingorgo che blocca la circolazione tra Bolzano e Affi in occasione di ogni “contro esodo”, con risultati non soddisfacenti; conseguentemente, visto l’ingorgo autostradale, ad un certo punto abbiamo preferito uscire dall’autostrada e raggiungere Trento lungo la SS 12 del Brennero.
Il fatto degno di menzione è che ci siamo fermati a Levico Terme per effettuare una bella sosta di circa tre ore, nel corso della quale abbiamo visitato i mercatini di notale nonché il centro del paesino, in cui buona parte dei negozi erano aperti a beneficio dei numerosi visitatori.
I Mercatini di Natale di Levico Terme si tengono nel cd. Parco Secolare degli Asburgo, e questa è la caratteristica che li contraddistingue. Infatti, le bancarelle sono collocate lungo i vialetti che risalgono il parco, in una cornice del tutto particolare; specificatamente, non si è circondati dagli edifici della città, ma dagli alberi secolari del parco.
Durante la nostra permanenza non abbiamo visto concerti o altri spettacoli dal vivo, però ovunque risuonavano le note di canzoni tipicamente natalizie.
Per i bambini vi era la possibilità di fare un giro in carrozza trainata da cavalli o di giocare in una piccola area giochi denominata il villaggio degli Elfi. Ai nostri figli, la cosa che è piaciuta maggiormente è stata vedere il recinto con gli animali della fattoria.
Il Parco Secolare degli Asburgo si sviluppa in leggera pendenza; l’ingresso ufficiale è nella parte inferiore, mentre nella parte superiore il Parco confina con l’imponente Grand Hotel Imperial, storica residenza estiva austriaca, mirabile esempio di Art Nouveau. Oggi è un prestigioso hotel, con un centro benessere che sfrutta l’acqua termale di Levico. Abbiamo fatto un giro nel giardino del Grand Hotel Imperial, e poi siamo entrati al suo interno. Siamo entrati non solo per gustarci un cappuccino al caldo, ma anche per mostrare ai bambini dove 13 anni prima il papà e la mamma hanno festeggiato il matrimonio.
La gita si è conclusa con una passeggiata nel centro di Levico, con una serie di presepi in mostra lungo l’asse centrale che attraversa tutto il paese. Il presepe migliore è stato sicuramente quello allestito nel greto del torrente.
Contenti di aver visitato il famoso mercatino di Levico che, tra l’altro, ha confermato le nostre analisi sui tratti che differenziano i mercatini tedeschi da quelli italiani, ci siamo diretti verso casa.
Considerazioni finali sul nostro viaggio
Il mercatino e l’atmosfera natalizia che si respira in tutto il centro di Norimberga sono di altissima qualità e ci sentiamo di consigliarle, anche per chi non ha bambini. Come anticipato, andare ai mercatini di Natale in Germania è come “andare per bacari” a Venezia o (immaginiamo) andare alla OktoberFest a Monaco.
Le cose che ci sono piaciute maggiormente – e che possono essere visitate in qualunque periodo dell’anno – sono state:
- il museo dei treni (Deutsche Bahn Museum);
- il museo dei giocattoli (Spielzeugmuseum);
III. la fontana del matrimonio (Ehekarussell Brunnen)
Per una serie di ragioni non siamo riusciti a visitare i luoghi del nazismo, e cioè il tribunale e il Reichsparteitagsgelaende, il luogo delle grandi adunate immortalate dalla stampa di regime. Essendo il tempo a disposizione limitato, abbiamo poi saltato le seguenti attrazioni turistiche perché ci sembravano poco interessanti, ancorché indicate da entrambe le guide turistiche da noi consultate: Albrecht-Dürer-Haus; i corridori sotterranei del Felsengaenge; Neues Museum.
Per gli amanti della contabilità, abbiamo speso in:
- pedaggi: € 37,30;
- Food&Beverage: € 129,21;
- gasolio: circa € 170;
- metropolitana: € 34,50. Nei tre giorni di soggiorno abbiamo comprato il biglietto famiglia (TagesTicket Plus), che permette corse illimitate all’interno del giorno solare di obliterazione, al prezzo di € 11,50/die. Se l’obliterazione avviene di sabato, il Ticket vale per tutto il week end;
- biglietti per musei: € 27,50.
Con partenza e arrivo da Treviso, abbiamo percorso 1.334 km alla media di 70 km/h.
Pernottamento con il camper
Per chi volesse andare a Norimberga in camper segnaliamo i seguenti punti sosta:
1. 49°25’22”N 11°6’25E (Alfred-Hensel-Weg) a circa 4,5 km dal centro, a sud-est, nel parco Volkspark.
2. 49°28’30”N 11°5’40”E (centro a 1,5 km) vicino a un parco. Centro a 3 km (40 min) a piedi. 20 minuti con i mezzi
3. 49°27’33”N 11°6’46E Dr.-Gustav-Heinemann-Straße 50, 90491 Nürnberg, Germania (centro a 3,5 km).
Il campeggio di Norimberga è il Knaus-Campingpark, sempre a sud-est rispetto al centro, nel parco Volkspark (Hans-Kalb-Strasse 56).
Noi siamo stati nel primo dei punti sosta sopra segnalati, quello in Alfred-Hensel-Weg (49°25’22”N; 11°6’25E), che abbiamo selezionato perché da google maps ci sembrava quello che ci permettesse di raggiungere più facilmente il centro. Il punto sosta è vicino ad una area di servizio della Esso e a un grande albergo; non c’è attacco di energia e nemmeno acqua. E’ gratuito con un limite di sosta di 3 giorni. L’idea che ci siamo fatti prima di par-tire è stata confermata alla prova dei fatti. Infatti, da questo punto sosta il centro è facilmente raggiungibile: preci-samente, con una camminata di circa 700 metri all’interno del Volkspark si raggiunge la fermata della metropolitana U1 denominata Bauernfeind-strasse; da qui in 5-6 fermate si è in centro. Visita la relativa vicinanza al centro, noi abbiamo deciso a metà giornata di rientrare in camper per riposare e spezzare la giornata a beneficio di grandi e piccini.