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Terre di Siena 1 – Chianti, San Gimignano, Siena e le Crete Senesi
Cosa vedere nel Chianti. Perché andare.
La parte settentrionale della Provincia di Siena offre al turista un eccezionale concentrato di storia, arte e aspetti naturalistici; sta diventando un must all’interno dei circuiti turistici più sofisticati.
Si pensi a Siena o San Gimignano, mete obbligate per il turista che non si vuole accontentare della visita di Firenze. O ancora, alle colline del Chianti: fino a 40-50 anni fa era un territorio di montagna che viveva un grave crisi economica e un progressivo spopolamento. Successivamente, molti stranieri, tra cui artisti e VIP, hanno scoperto la zona e vi si sono recati in cerca di serenità e per immergersi in pieno nello stile di vita italiano. Il fenomeno nell’ultimo periodo si è intensificato, e il Chianti è diventato uno dei posti di villeggiatura più alla moda, soprattutto nel mondo anglosassone, tanto da essere ormai definito “Chiantishire”.
Avendo a disposizione 4-5 giorni, i luoghi che consigliamo visitare sono i seguenti, senza un particolare ordine di preferenza:
(a) San Gimignano: è un paesello di meno 10.000 abitanti, ed è una delle più affascinanti destinazioni turistiche del Bel Paese. All’interno delle mura il borgo è perfettamente conservato; non ci sono palazzi o altri edifici che spiccano, ma si respira un’atmosfera medieval-commerciale che vale la gita, anche se a volte si ha l’impressione che sia “troppo commerciale”. La vera e propria peculiarità di San Gimignano sono le 14 torri medievali (in origine ve ne erano 72), tant’è che viene definita da taluno come la New York del medioevo;
(b) Siena: una città arroccata su di un monte, con un bellissimo centro storico, tutto pedonalizzato. Celeberrima è la sua Piazza del Campo, dove si tiene il famoso Palio;
(c) Chiantishire: le sue colline sembrano invitarti a scendere dall’auto per fare una bella passeggiata, senza una metà particolare, ma solo per immergerti nella natura e rilassarti. Peraltro, la cosa più peculiare è che il Chianti non si trova in mezzo al deserto, ma all’interno di un territorio fortemente antropizzato; tuttavia, e questo è forse l’aspetto caratterizzante l’intera provincia senese, l’intervento dell’uomo non ha rovinato l’elemento naturale, ma ha contribuito a valorizzarlo. Infatti, muovendosi tra le colline del Chianti lo sguardo si perde tra boschi intervallati da campi e filari di vite, con “ville, chiese e conventi pronti a testimoniare la vera civiltà di queste terre ricche di idee, come di frutti”.
(d) le Crete Senesi e l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore: la zona delle crete è un territorio che si segnala per le sue morbide colline di argilla ricoperte di vegetazione bassa e colorata; il territorio è attraversato da strette strade con continui sali-scendi e curve e controcurve che sono una vera e propria “goduria”, e il soggetto perfetto per fotografie e cartoline. Ancora più divertenti sono le strade sterrate che collegano i vari borghi.
Indicazioni più precise sui luoghi che consigliamo di visitare – anche di ordine pratico – sono riportate nel diario di viaggio. Ed invero, queste pagine sono finalizzate a tenere memoria di come concretamente godere del territorio poiché le indicazioni delle guide turistiche tradizionali spesso sono rivelate troppo generiche.
Un cenno a parte merita la “Eroica” (anche perchè verrà citata più volte nel presente documento). Si tratta di una corsa cicloturistica che si svolge nelle Terre di Siena allo scopo di rievocare il ciclismo di un tempo, preferibilmente con biciclette d’epoca; ai nostri fini è importante perché il percorso si snoda in buona parte su strade bianche e attraverso i tipici scenari toscani. Pertanto, da un lato, percorre in bici tratti dell’Eroica è una ciliegina da mettere sulla torta della vacanza senese; dall’altro lato, il fatto che un certo tratto di strada bianca facce parte del percorso dell’Eroica molto spesso è sinonimo e garanzia di qualità.
Il nostro viaggio
Siamo stati (due adulti più tre bambini) nelle Terre di Siena in occasione delle vacanze di Pasqua del 2015.
E’ stata per noi la prima esperienza in questi luoghi: avevamo più volte visitato Firenze e Pisa, oltre alle varie località lungo la costa toscana; ma non ci siamo mai avventurati in queste magiche terre.
Spinti da colleghi che decantavano il Chiantishire e le colline toscane in genere, abbiamo deciso di testare la zona andando in camper dal 1 al 7 aprile 2015. E’ stato quindi un esperimento; e i risultati di questo esperimento sono stati decisamente positivi, tant’è che dopo la breve vacanza, è subito venuta la “voglia di tornarci” e di completare la visita.
Le cose che maggiormente ci sono piaciute sono state San Gimignano, nonché i paesaggi del Chianti e delle crete senesi. In un prossimo viaggio in queste Terre ci piacerebbe:
– tornare a Siena, visitata troppo velocemente, per ragioni climatiche;
– dedicare più tempo nel Chianti, passeggiando con la bicicletta lungo le strade sterrate della Eroica;
– visitare l’Abbazia di San Galgano (e se c’è tempo Colle Val d’Elsa).
Abbiamo portato le biciclette, e abbiamo fatto bene. Ci sono percorsi per tutti i gusti e capacità. Il sito internet http://www.terresiena.it/bici/, con un potente ed efficace motore di ricerca è una base ideale per comprendere le potenzialità ciclo-turistiche dell’area e programmare le proprie escursioni.
Partendo (e tornando) da Treviso abbiamo percorso 1.011 km alla media di 50 km/h; speso € 43,20 di pedaggi; speso € 25,50 per pernottamenti e parcheggi; speso € 60,00 di ristorante; speso € 44,00 di ingresso alle terme.
Giorno 1: in viaggio verso il Chianti
Siamo partiti da Treviso alle 16.30 di mercoledì 1 aprile 2015; dopo una breve sosta al Decathlon di Bologna per comprare i caschi da bici di Tommaso e Ludovica e cenare, siamo arrivati a Radda in Chianti alle 22.40 dopo aver percorso circa 310 km.
Abbiamo pernottato in camper nell’area attrezzata comunale all’interno del paese (43.4864300 – 011.3754300; pagamento al tassametro). C’è una nuova area attrezzata anche a Castellina in Chianti, in via Chiantigiana.
Giorno 2 – il Chianti
Perché Radda in Chianti? Il Chianti è una breve catena montuosa che si estende tra Firenze e Siena. Nella parte senese spiccano una serie di borghi come Castellina in Chianti, Radda in Chianti, Badia in Chianti, Gaiole in Chianti….noi abbiamo scelto come base del nostro soggiorno Radda, perché sul sito internet avevamo trovato un percorso di MTB che sembrava incontrare i nostri gusti.
Così, la mattina, mentre i bambini giocavano nel parco giochi, Raffaele ha fatto un giro esplorando questo territorio potendone apprezzare in solo due ore tutti i tratti caratteristici: “i continui saliscendi di valli e poggi, punteggiati da sassaie aspre chiuse da folte boscaglie su cui si aprono colline rase strappate alla pietra, rigate da vigneti e punteggiate da olivi argentei, oltre che da pochi seminativi”.
Visto che Raffaele è rimasto entusiasta si è deciso di tornare nella parte più caratteristica del percorso con tutta la famiglia e che consigliamo di percorrere in bici (o in macchina) con la precisazione che stiamo parlando di una tratta sterrata del percorso dell’Eroica. Come arrivare: da Radda in Chianti si prende la SR 429 (in salita) e dopo un paio di km si gira verso destra nella strada sterrata di San Donato In Perano. La strada sterrata costeggia vigneti, casali, piccoli borghi. Bisogna sempre proseguire sulla strada seguendo le indicazioni per le frazioni di San Donato, Vertine per poi arrivare a Gaiole in Chianti.
La sera ci siamo trasferiti a San Gimignano, dove abbiamo pernottato nel parcheggio di via Gobetti, a fianco di un bel prato fiorito che ha fatto la gioia dei bambini (a circa 15 minuti a piedi dall’ingresso di Porta San Giovanni).
Giorno 3 – San Gimignano e bici a Colle Val d’Elsa
Abbiamo trascorso la mattinata a visitare San Gimignano.
Come anticipato il borgo è una trappola medioevale per turisti perfettamente conservata.
Nonostante la bibliografia turistica italiana si dilunghi sui singoli palazzi, riteniamo che valga la pena visitare la cittadina per l’atmosfera che si respira e le sue 14 torri medioevali. In realtà, il momento più spettacolare della visita a San Gimignano è stato proprio l’avvicinamento a piedi dal nostro parcheggio, avendo così potuto scorgere lo skyline che si vede nelle cartoline. In effetti chi si avvicina alla città per le vie tradizionali non ha la prospettiva migliore, che noi casualmente abbiamo trovato in via Matteotti.
Il centro storico si può tranquillamente visitare in mezza giornata percorrendo la via centrale e fermandosi ad ammirare i punti nevralgici della città: piazza della Cisterna, piazza del Duomo, Chiesa di Santo Agostino e la Rocca che sovrasta piazza del Duomo.
Maggiori dettagli sulle location appena citate si possono reperire sulle guide turistiche. Ciò che va fatto assolutamente è di provare ad immaginare come il viaggiatore medioevale poteva essere accolto dallo spettacolo delle Torri che, all’epoca, erano ben 72 (oggi ne sono rimaste 14). Le torri erano simbolo di ricchezza, potere e prestigio, così le famiglie nobili facevano a gara per costruire la torre più alta, che diventava anche un rifugio durante eventuali attacchi esterni o delle famiglie rivali.
Nel pomeriggio ci siamo trasferiti a Poggibonsi dove abbiamo parcheggiato nell’area attrezzata di via Fortezza Medicea (43.4620300; 011.1459300), all’altezza dei giardini del Vallone, ottimi per far giocare i bambini (sono muniti anche di bar).
Caricati i piccoli sui seggiolini delle bici e fissato il casco in testa a Giulia siamo partiti alla scoperta di una pista ciclabile costruita lungo la vecchia ferrovia che univa Poggibonsi a Colle di Val d’Elsa fino al 1987. La ciclabile è completamente immersa nel verde e presenta un tracciato pianeggiante, percorribile tranquillamente anche dai bambini di sei anni. La distanza tra andata e ritorno è di circa 14 km con fondo di terra battuta. Il percorso è eccezionale; l’unica cosa che ci pentiamo di non aver fatto è di essere saliti sulla rocca di Colle Val D’Elsa prima del rientro verso Poggibonsi.
Giorno 4 – Le crete senesi e il Monastero di Monte Oliveto Maggiore
La giornata è stata dedicata alla visita delle crete senesi, una zona a sud este di Siena che è famosa per il paesaggio che a volte viene paragonato a quello lunare. Il paesaggio è infatti caratterizzato da colline dolcemente ondulate con vegetazione bassa e qua e la querce e cipressi che si stagliano solitari all’orizzonte. Molto scenici i poderi isolati in cima alle alture. Durante la primavera i campi sono colorati di giallo e verde intensissimo.
Il classico modo per visitare questi luoghi è percorrere le strade che salgono e scendono tra le valli con un susseguirsi di curve paragonabili a quelli di luoghi molto più esotici. La maggior parte delle strade a sud est di Siena offre un quadro paesaggistico come quello appena descritto; tuttavia la strada più spettacolare e la strada Lauretana (SP48) che collega Siena, Asciano e San Giovanni d’Asso.
Nel vagare tra le crete senesi ci siamo imbattuti, senza alcuna premeditazione, nell’abbazia di Monte Oliveto Maggiore (lungo la SP 451 a metà strada tra Asciano e Buonconvento). L’Abbazia sorge in un luogo incantevole ed è perfettamente conservata. Parcheggiando il camper nelle ampie rientranze a fianco della strada, si risale un viale alberato che porta all’ingresso dell’Abbazia. Superando un ponticello e percorrendo una lunga discesa affiancata da alti cipressi, si giunge nello splendido cortile di questo monastero benedettina del XIV secolo. Ci vogliono un paio d’ore per visitare l’intero complesso composto dalla Chiesa, dalle cantine, dall’eremo, dal cimitero dei frati. Parte del complesso è stato trasformato in una foresteria per chi vuole soggiornare in luogo di pace. La visita del complesso è gratuita e meritano menzione:
- il Chiostro Grande con il ciclo di affreschi sulle storie di San Benedetto;
- la biblioteca affrescata dal Sodoma;
- il refettorio, un unico grande ambiente con affreschi sulle pareti e sulla volta. Qui ancora oggi pranzano i frati su dei tavoli in legno massiccio; noi abbiamo assistito alla preparazione del tavolo.
Prima di lasciare questo luogo ci siamo fermati nel negozio dove si vendono creme naturali e prodotti dolciari prodotti dai frati. Ottima la crema spalmabile al latte e miele (una nutella bianca! Per maggiori informazioni e foto su questo luogo clicca QUI).
La sera siamo andati a Rapolano Terme, per rilassarci con un bagno caldo alle terme Antica Querciolaia (via Trieste 22, Rapolano Terme).
L’Area sosta camper vicina alle terme era piena, (Area Sosta Camper i Pini) quindi abbiamo dormito in un parcheggio pubblico nei pressi delle terme, in via Vittorio Veneto.
Giorno 5 – Rapolano Terme e Siena
Essendo domenica di Pasqua, siamo andati a messa in una delle chiese di Rapolano Terme e subito dopo siamo andati a Siena.
Siena non necessità di grandi giri di parole: è una delle più conosciute cittadine dell’Italia centrale. Per una dettagliata descrizione della storia e delle caratteristiche dei luoghi senesi non possiamo che rinviare alle guide turistiche. Segnaliamo quelle che secondo noi sono le cose da non perdere:
- Il Campo, che qualcuno definisce come la piazza più bella d’Italia. E’ certamente di estremo interesse (i) per la sua forma “a conchiglia” (ii) per l’andamento declinante della piazza. E’ il centro geografico, politico e turistico di Siena. Consigliamo di fermarsi, guardarsi attorno, cercare di rinvenire le tracce delle varie contrade;
- Si affaccia sul Campo il municipio di Siena, cui torre (la Torre del Mangia) è tra le torri antiche più alte d’Italia (dall’alto si dice si goda di una spettacolare veduta, ma noi non siamo riusciti a salire);
- Il Duomo.
Abbiamo pernottato nell’Area Attrezzata di Siena, in via Esterna Fontebranda (il Fagiolone), speso € 20,00/24h. E’ molto rumoroso, ma è vicino al centro che si può raggiungere a piedi.
Giorno 6 – Vescovado del Murlo – Anello della Val di Merse in bici
Fatto camper service, ci siamo diretti verso Vescovado di Murlo, dato che Raffaele ha fatto in MTB l’anello della Val di Merse con partenza dal castello di Murlo. Si tratta di un itinerario non impegnativo, percorribile con MTB e city bike (22,5 km, con 300 m di dislivello). Dal castello del Murlo, lungo una strada di asfalto si arriva alla frazione delle Miniere di Murlo. Da qui inizia un divertente sterrato lungo la “Vecchia Ferrovia delle Miniere”, lungo una stretta gola formata dal Torrente Crevole. Usciti dal bosco ci si affaccia sulle terre nude delle crete senesi. In definitiva è un percorso percorribile da tutti, senza un particolare allenamento, in un paesaggio spettacolare, con lunghi tratti di sterrato e molti tratti lungo il tragitto dell’eroica.
Per amore della cronaca, durante una deviazione dal tragitto all’inizio del giro, nella zona delle miniere, Raffaele è caduto e si è procurato una serie di lesioni, ivi compresa una dolorosissima contusione al torace. Pertanto, il programma pomeridiano è saltato e siamo rimasti a curarci le ferite in camper.
Abbiamo quindi pernottato a Vescovado di Murlo, in una parcheggio pubblico in via Colombaio.
Giorno 7 – Ritorno a casa
Alle 9.10 di martedì 7 aprile siamo partiti da Vescovado di Murlo.
Ci siamo fermati all’IKEA di Padova per comprare i letti di Tommaso e Ludovica
Alle 17.45 siamo arrivati a casa.
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