Candele a Candelara

Cosa vedere a Candelara

Candelara è una piccola frazione del Comune di Pesaro nella regione Marche.

Precisamente, il piccolo paese di Candelara (1200 abitanti) si trova a 7 km da Pesaro, su una collina a  circa 180 metri slm.

I vari siti internet di promozione turistica evidenziano la beltà del borgo, circondato da piccole valli, boschi di querce, viti, ulivi, e con un bel panorama che spazia dal mare all’Appennino. La parte urbanistica è caratterizzata dal Borgo, dal Castello, dalla Pieve e dalla Villa.

Da un punto di vista turistico, Candelara è diventata famosa in tutta Italia per la festa dedicata alle candele. Giunta nel 2017 alla 14° edizione, la manifestazione si svolge in tre week-end durante i quali l’intero borgo si trasforma in un unico e grande mercatino natalizio. E’ quindi possibile passeggiare tra i mercatini natalizi, guardare presepi, spettacoli, concerti, animazioni itineranti. Per i più piccoli ci sono laboratori per giocare e disegnare, oltre alla immancabile Officina di Babbo Natale; per i visitatori più maturi ci sono mostre e visite guidate.

Tuttavia, la particolarità di questi mercatini natalizi è rappresentato dai due spegnimenti programmati dell’energia elettrica: ogni pomeriggio alle 17:30 e alle 18:30, per 15 minuti ogni volta, il paese viene illuminato solamente dalla luce di migliaia di candele accese, di tutte le forme, colori e dimensioni. E dalla torre del castello c’è uno spettacolo di luci e colori.

Io ci sono stato con moglie e figli sabato 9 dicembre 2017, dopo aver visitato il Natale delle Meraviglie a San Marino; abbiamo parcheggiato il camper a Pesaro e con navetta gratuita siamo saliti fino a Candelara nel tardo pomeriggio.

Le date

Negli ultimi anni l’evento si tiene nel corso di tre week end tra fine novembre e dicembre (il week end finale tende a coincidere con il ponte dell’Immacolata).

In particolare, la 14° Edizione si è tenuta dalle ore 10 alle ore 21, nelle seguenti date:
– 25-26 novembre 2017
– 2-3 dicembre 2107
– 8-9-10 dicembre 2017


I prezzi

L’ingresso al borgo è a pagamento: 2€ fino alle 13:00; dopo le 13:00 si paga 3€ (sempre esclusi dal pagamento i minori di anni 12)

I mercatini e il Food & Beverage

Buona parte del borgo è dedicato ai mercatini natalizi, composto da oltre settanta casette in legno che ospitano, come è tradizione, oggetti d’artigianato, articoli da regalo e candele d’ogni forma, colore, profumo e foggia.

Una discreta parte di queste casette ospita prodotti culinari, dolci e salati: vin brulè, piadine e crescioni, arachidi e mandorle tostate, ecc.

La parte retail dei mercatini è nella norma, nel senso che dal punto di vista qualitativo e quantitativo non si discosta molto dai mercatini del Trentino – Alto Adige.

Ho trovato migliorabile la parte della ristorazione, nel senso che l’offerta di cibo e bevande nelle casette dovrebbe essere potenziata e allargata a prodotti che consentano di consumare qualcosa più vicino ad un vero e proprio pasto caldo (come ad esempio nei mercatini di Trento, dove è possibile cenare con polenta, gulasch, spezzatino, ecc.).

Ad onor del vero, per la ristorazione vera e propria erano state allestite due grandi strutture riscaldate con i piatti della tradizione locale: polenta con i funghi, cannelloni, ravioli con funghi e salsiccia, cappelletti in brodo, ecc. Tuttavia, ho trovato questi due strutture “poco accattivanti” in quanto si trattava di tensostrutture bianche che, anche da un punto di vista estetico, si sposavano male con il resto dei mercatini e, quindi, non invogliavano ad entrarci.

Il programma delle attrazioni

Durante la manifestazione, il comitato organizzatore allestisce una lunga serie di eventi e spettacoli per i visitatori, soprattutto per quelli che arrivano al mattino o nel primo pomeriggio.

Ci sono quindi spettacoli e animazioni di trampolieri, giocolieri, i suonatori di cornamusa, il carrettino dei burattini e tante altre.

Dal programma ufficiale risulta che “tutti i giorni sfileranno per le vie del Borgo i personaggi legati alla tradizione del Presepe vivente. Un corteo storico che si svolgerà in orario antimeridiano e che concluderà all’interno delle mura castellane dove saranno protagonisti anche tanti animali legati alla rievocazione. Sarà inoltre possibile assistere dal vivo alla preparazione di candele, rigorosamente di cera d’api, come avveniva nel Medioevo. Nel mercatino di Candele a Candelara troveranno posto anche le sculture in ferro battuto. Si tratta di silhouettes ornate da centinaia di candeline che disegneranno i protagonisti del Presepe nella via del Borgo”.

All’interno del Castello si trova la Officina di Babbo Natale, dove i bambini possono “fare lavoretti” con diversi materiali (creta, cera, carta, legno) e realizzare addobbi e figure legate al Natale. I bambini potranno incontrare Babbo Natale, fare una foto e consegnare direttamente una letterina con espressi i propri desideri.

Il main event: gli spegnimenti programmati della luce artificiale

Come anticipato, probabilmente la principale attrazione della manifestazione sono i due spegnimenti della luce elettrica nell’intero paese, che quindi s’illumina della sola luce delle candele.

I due spegnimenti sono programmati alle 17.30 e alle 18.30, e durano circa 15 minuti ciascuno.

Durante gli spegnimenti tutti i visitatori sono intenti ad osservare la torre del castello, da dove vengono lanciati fuochi d’artificio, viene liberato del fumo che assume varie colorazioni grazie ad uno spettacolo di luci e, infine, viene alzata una stella cometa illuminata che libera in cielo una miriade di palloncini argentati, nel cui interno brillano delle candele.

Alla fine è uno spettacolo decisamente carino, da consigliare a chi piace l’atmosfera natalizia o, comunque, le situazioni scenografiche.

Candele a Candelara con i bambini

La manifestazione in parola è perfetta per chi ha bambini, dato che ci sono una molteplicità di eventi riservati ai più piccini.

Sui vari blog consultati prima di partire ho più volte letto commenti che, in ragione della ressa di persone, consigliano di non andarci con bambini piccoli.

Noi ci siamo andati con tre bambini di età compresa tra i 4 e gli 8 anni; certo, c’era molta gente, ma come si trova nel Ponte dell’Immacolata in tutti i mercatini di Natale del Nord Italia e Nord Europa. Abbiamo sempre tenuto i due bambini più piccoli per mano, ma non abbiamo avuto particolari problemi. Durante lo spegnimento della luce elettrica, abbiamo tenuto i piccolini in braccio, soprattutto per consentire loro di meglio ammirare lo spettacolo di fumo e colori dalla torre del castello.

Candele a Candelara in camper

Candele a Candelara mi pare sia diventata una delle manifestazioni classiche per i camperisti.

Obiettivamente, sono state previste diverse aree di sosta, ottimamente segnalate sul sito internet della manifestazione (www.candelara.com):
– a Villa Berloni, nella stessa Candelara (solo su prenotazione a Giorgio 3288220948);

– zona Campus scolastico di via Nanterre (Zona Cinque Torri) a Pesaro. Ist. Genga  N 43°53’33.29”  E 12°53’34.62”;

– Piazzetta di Via del Novecento a Pesaro. GPS N  43°53’31.07″ E  12°53’59.04″;

– Via dell’Acquedotto a Pesaro. GPS N  43°54’30.83″ E  12°54’4.04″;

Per tutte le altre aree di sosta i collegamenti con bus navetta sono garantiti ogni 20/30 minuti nei percorsi indicati dalle ore 10 fino alle 22.30.

Noi siamo stati nella zona Campus scolastico: si tratta di un grandissimo parcheggio, che ospitava centinaia di camper. Si è trattata di una buona scelta perchè vicina a Candelara (la corsa con il bus navetta è durata circa 15 minuti), e perchè si è rivelata essere un posto tranquillo per il pernottamento.

A Candelara i camper non possono circolare, ad eccezione di quelli che hanno una prenotazione per l’area sosta di Villa Berloni. E’ quindi opportuno lasciare il mezzo direttamente in una delle aree sosta di Pesaro.

Devo anche ammettere che arrivati (con il bus navetta) a Candelara, e avendo visto il caos di macchine, pullman turistici, gente che camminava da tutte le parti, ho detto a mia moglie: “per fortuna che abbiamo lasciato il camper giù a Pesaro (e non abbiamo nemmeno provato ad andare all’area di Villa Berloni); non invidio chi deve fare manovra con il camper in questo caos”. Subito dopo, il nostro bus cercando di districarsi in quel groviglio di lamiere ha grattato lo specchietto retrovisore su un muretto.

Perché Candele a Candelara? Alcuni cenni storici


Ho chiesto a due persone del luogo l’origine di questa manifestazione. Mi hanno entrambi risposto che non è risalente nel tempo, essendo una invenzione di circa una decina di anni, nata con l’idea di valorizzare (anche turisticamente) la denominazione del borgo pesarese.

In effetti, tornato a casa, ho potuto verificare che nel 2017 si è giunti soltanto alla 14° edizione; siamo quindi distanti dalla tradizione secolare tedesca, dove ad esempio a Norimberga un evento simile si svolge da oltre 400 anni.

Quanto all’origine del nome del Paese, da una veloce ricerca su internet ho trovato che, secondo lo storico Luigi Michelini Tocci, il toponimo di Candelara – dal latino Candelaria – è da ricercarsi ad una fonte di luce, ad un fuoco, ad un faro. Mentre gli studiosi locali, raccogliendo comunicazioni orali tramandatesi nei secoli, indicano la leggenda secondo cui un signore di Pesaro, volendo costruire un castello in questa zona, fece accendere tre candele in tre posti diversi del borgo. Nel luogo in cui non si fosse spenta, egli avrebbe poi costruito il suo castello. Il nome di Candelara dunque deriverebbe proprio dalle candele che sono diventate dagli inizi di due secoli fa lo stemma del paese.

Sempre su internet, una volta tornato a casa, ho scoperto che il castello di Candelara è alquanto importante. Fu costruito attorno al IX-X secolo. Il complesso era ritenuto piuttosto sicuro, tanto che il vescovo di Pesaro decise di ospitarvi Federico Barbarossa dopo la sconfitta di Legnano avvenuta nel 1176. Nel XV secolo, sotto le mura del castello di Candelara, ebbero fine le lotte tra  le famiglie dei Montefeltro e dei Malatesta che per anni si erano contese il dominio sul territorio: Federico da Montefeltro  alla testa dell’esercito degli Sforza prese d’assedio il castello e costrinse i Malatesti alla resa. Questo fu l’ultimo fatto d’arme che vide Candelara protagonista. Il destino del castello poi coincise con quello della città di Pesaro da cui ormai dipendeva.

 


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