Vignola Mare nei ricordi di una ragazzina

Era una mattinata ventosa, il cielo era cristallino e se si aguzzava l’udito si riusciva a sentire il vento ululare. Il clima era limpido e la leggera brezza provocava dei brividi di piacere.

In riva al mare, l’alito della natura faceva fare alla sabbia dei piccoli tornantelli, come se essa fosse viva. Il torrente era più pulito del solito, segno che nella notte c’era stata tempesta. L’acqua era immobile, come se volesse far godere ai primi turisti del giorno uno spettacolo riservato solo a loro, non meritabile dai sonnacchiosi. Nemmeno il venticello riusciva a scalfire quella strana immobilità di un celeste cristallino, il mare sembrava quasi addormentato.

Sulla riva vi erano depositati sassi di ogni genere e alghe, pronte a essere sommerse dai radiosi castelli di sabbia dei bambini. Lontano, verso le colline che sovrastavano la baia, si udivano i cinguettii degli uccelli, che annunciavano il buongiorno e segnavano l’inizio di una nuova giornata.

E, per completare questa innaturale scenetta, un sole accecante batteva sulle rocce, rendendole smaglianti e lucide, perfette per riflettere l’orizzonte infinito.

E infine arrivarono il rumore di carrelli, l’odore del fumo, le urla allegre dei bambini e le urla disperate delle madri a rompere questo magico momento, rendendolo reale. In poco tempo l’acqua immobile si scagliava contro le rocce provocando enormi schizzi, i canti degli uccelli furono sovrastati dalle grida dei piccoli, le alghe andarono a decorare i ridenti castelli gialli. Era come se tutto si fosse sporcato, come se la natura volesse farci vedere in modo più piccolo, ma altrettanto efficace l’effetto dell’uomo: una magia così bella rovinata, modificata, cambiata, ma comunque magia…perfino il cielo sembrava essersi sporcato…

di Giulia Guidolin, 12 anni

Per una descrizione meno poetica delle due spiagge di Vignola Mare clicca qui.

Per la lista delle spiagge della Sardegna, clicca qui.


6 risposte a "Vignola Mare nei ricordi di una ragazzina"

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