Trekking sull’Etna. Il sentiero della schiena dell’asino

Venerdì 30 dicembre 2022, attirati dalle colate di lava che si vedevano da Giardini Naxos e Taormina, siamo saliti sull’Etna.

Purtroppo ci hanno detto che la colata lavica non era raggiungibile – nemmeno con una guida alpina; in via di fatto a causa del crollo del cratere est del vulcano; in via di diritto per un’ordinanza prefettizia che vieta l’accesso a quella parte del vulcano.

Dopo aver bevuto un caffè al celebre Rifugio Sapienza, abbiamo fatto una passeggiata di circa 30 minuti nei cd. Crateri Silvestri. Si tratta di due crateri formati durante l’eruzione del 1892: il superiore e l’inferiore. Sono intitolati al vulcanologo italiano Orazio Silvestri e sono assai fotogenici perché permettono di fare uno scatto ad un buco che corrisponde perfettamente all’idea di cratere vulcanico.

Nei presso dei Crateri Silvestri merita una sosta il ristorante la Capannina, che è ancora aperto al pubblico nonostante sia parzialmente coperto da una eruzione di qualche anno fa. Dentro l’edificio si può ammirare la finestra “baciata dalla lava

Ci siamo quindi avviati verso il sentiero Schiena dell’Asino, che si trova a circa 500 metri dal ristorante la Capannina. Questo è considerato uno degli itinerari più panoramici del vulcano Etna, dato che lungo il percorso si vedono antiche colate vulcaniche, grandiosi panorami sul mare e, infine, la Valle del Bove e i crateri sommitali.

I dati tecnici della escursione sono i seguenti:

Lunghezza: 5 km circa

Dislivello: 200 metri

Durata: 2 ore

Punto di partenza: ampio parcheggio sulla SP92 dal rifugio Sapienza verso Zafferana, in corrispondenza del primo incrocio.

Tipologia di escursione: andata e ritorno sullo stesso sentiero. Il punto di arrivo è un view point sulla Valle del Bove e i crateri sommitali.

I mezzi si possono parcheggiare in uno dei due parcheggi sulla SP92, a circa 500 metri da Rifugio Sapienza.

La prima parte del sentiero è all’interno di una pineta, camminando su una strada con fondo pietroso. Si tratta della parte più impegnativa dell’escursione. Poi il sentiero diventa in terra battuta senza pendenze elevate.

La seconda parte del sentiero, quella con la vegetazione aperta è decisamente la migliore, poiché da un lato si può ammirare il mare, mentre dall’altro il cratere dell’Etna.

Dopo un paio di km si arriva su una ampia terrazza panoramica sulla Valle del Bove. E’ uno di quei luoghi che ti lasciano senza respiro per la loro maestosità. Si percepisce la loro importanza, e la gente abbassa la voce quando deve parlare. Le foto non riescono a rendere la loro bellezza.

Alzando lo sguardo si vedono i crateri sommitali dell’Etna, con le emissioni di gas, vapore e lapilli.

Dopo esserci fatti una foto ricordo di tutta la famiglia, siamo tornati di corsa verso il camper e poi verso Nicolosi per pranzare (quando ormai erano quasi le 15).

Per tornare al programma del viaggio natalizio in Sicilia, clicca QUI.

Dopo aver fatto trekking sull’Etna, siamo andati a Noto, il cui centro storico è un vero e proprio gioiellino architettonico, un capolavoro del barocco; clicca QUI per leggere di questa visita.


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