Cosa vedere a Mazara del Vallo

Nel programma iniziale della vacanza natalizia in Sicilia non era prevista la visita di Mazara del Vallo. Nei forum di viaggi consultati durante i due giorni di tranquillità spesi a Porto Empedocle, ho tuttavia letto che molti viaggiatori considerano questa cittadina una meta imperdibile, soprattutto per:

a) le strette vie del centro;

b) il quartiere arabo;

c) le chiese barocche

d) il satiro danzante.

Dopo averlo visitato, aggiungo che tra le cose degne di menzione ci sono:

e) gli innumerevoli luoghi di street art.

Abbiamo parcheggiato il camper nel grande e tranquillo parcheggio di Piazzale Quinci, sul Lungomare, attaccato al centro storico.

Per la visita abbiamo seguito i suggerimenti dell’azienda del turismo, seguendo il percorso indicato nella mappa sottostante. Avendo visitato solo il museo del Satiro Danzante, un paio di ore sono state sufficienti.

Avendo parcheggiato in p.le Quinci, abbiamo cominciato la nostra visita con il Collegio dei Gesuiti e la Chiesa di S. Ignazio. Tra le due, il Collegio dei Gesuiti è l’attrazione che merita una specifica menzione perché è stato un importante complesso edilizio costruito tra il 1672 e il 1675, ma ora rimane solo la facciata esterna a due piani, sulla quale si apre un portale barocco; una volta entrati si vede un maestoso chiostro con 24 colonne.

Dopo 50 metri si arriva a Piazza della Repubblica, la più grande ed importante di Mazara, dato che vi si affacciano la cattedrale, il palazzo vescovile, il palazzo del Seminario e il Museo diocesano. E’ anche uno dei luoghi che ci è piaciuto maggiormente.

Abbiamo poi proseguito tra i vari vicoletti della città, attraversando anche il famoso quartiere arabo, dove in teoria si potrebbe ancora oggi ammirare la Kasbah.

Questo luogo non ci ha colpito particolarmente; in realtà per qualche secondo abbiamo avuto anche un po’ di timore perché eravamo soli, con gruppi di ragazzi che ci fissavano. Non è accaduto nulla, ma abbiamo accelerato il passo e non ci siamo goduti appieno il luogo.

Durante il giro nel centro cittadino si incontrano numerose chiese barocche; per chi apprezza questo stile, l’esperienza è veramente appagante, anche se c’è sempre l’amaro in bocca per il pessimo stato manutentivo e per la presenza di rifiuti, automobili su quello che dovrebbe essere il sagrato.

Come anticipato, la cosa che maggiormente ci ha sorpreso, è la circostanza che Mazara è piena di “attacchi di Street Art“, con ceramiche affisse ai muri delle abitazioni private e delle pubbliche vie, con saracinesche pitturate, con murales colorati.

Ho letto su un blog che questo sviluppo della “street art” si deve a Nicolò Cristaldi, esperto ceramista, che è stato sindaco di Mazara del Vallo dal 2009 al 2019.

L’attrazione turistica – culturale più famosa di Mazara è tuttavia il Satiro Danzante, una statua bronzea che venne rinvenuta nel fondo del mare da un peschereccio di Mazara in due momenti, nel 1997 e nel 1998.

Il Satiro è colto nel momento dell’estasi della danza, ruotava sulla gamba destra impugnando i simboli del culto, nella sinistra il kantharos  (calice per il vino) e nella destra la canna del tirso ornata da un nastro e coronata da una pigna, portava sulla spalla una pelle di pantera

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Ultimata la visita del museo del Satiro Danzante abbiamo pranzato, per poi andare a Scopello.

Per tornare al programma del giro della Sicilia in inverno, con i link ai vari articoli e soste, clicca QUI.


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