Perchè fare trekking nelle Foreste Casentinesi
Le Foreste Casentinesi sono un luogo ideale per fare escursioni a piedi dato che c’è un bosco bellissimo, estremamente pulito (nel senso che non ci sono immondizie lungo i sentieri), immerso nella natura e poco urbanizzato.
Ha inoltre il pregio di essere nell’Italia centrale e con una altitudine modesta; queste circostanze consentono di vivere le Foreste Casentinesi praticamente per tutto l’anno, a differenza delle montagne delle Alpi che sono fruibili dall’escursionista medio soltanto nel periodo estivo.
Secondo i dati ufficiali, ci sono oltre 600 km di sentieri. Qui di seguito alcune indicazioni sui migliori sentieri che noi abbiamo deciso di percorrere, dopo aver consultato il web e chiesto all’ufficio informazioni di Campigna.
Monte Penna
– Cosa vedere: il sentiero attraversa i boschi casentinesi e giunge sulla cima del Monte Penna, dove si trova un balcone naturale che domina il tratto romagnolo della Foresta casentinese. Dall’alto dei sui 1330 msls si vede il lago e la diga di Ridracoli e, nelle giornate limpide, anche il mare Adriatico. Viene considerato uno dei migliori panorami di tutti gli Appennini.
– Partenza: il sentiero parte presso l’Aia di Guerrino, che si trova lungo la SP 124 nel tratto che collega l’Eremo di Camaldoli con Badia Prataglia (precisamente, circa 200 metri sotto Passo Fangacci).
– Lunghezza: la salita richiede 30-45 minuti a seconda del passo. La discesa 5 minuti in meno.
– Difficoltà: Facile, è adatto anche a bambini di 4 anni. Bisogna soltanto prestare attenzione sulla cima del Monte Penna, perché la terrazza naturale non ha alcuna protezione per evitare cadute nel baratro sottostante.
– Camper: è possibile avventurarsi sul Monte Penna anche per chi visita le Foreste Casentinesi in camper, ancorché la SP 124 (dopo l’Eremo di Camaldoli) sia vietata agli autobus e nel tratto romagnolo sia sterrata. Infatti, pur trattandosi di una strada tortuosa e a tratti sterrata, è sufficientemente larga per il transito di mezzi lunghi oltre 8 metri; inoltre, la vegetazione è alta e quindi non c’è il rischio di sbattere con la mansarda.
Percorso “Da Campigna alle Cullacce” (MTB 20)
– Cosa vedere: si tratta di una strada forestale che in costa attraversa una faggeta in uno dei posti più caratteristici delle Foreste Casentinesi. E’ frequentata da molti appassionati di fotografia, soprattutto in autunno perché è uno dei luoghi consigliati per ammirare il foliage. La strada forestale arriva fino alla località Cullacce, in cui non c’è nulla di particolare da vedere; pertanto, quando si è stanchi è possibile tornare indietro senza timore di perdere qualcosa di importante.
– Partenza: Campigna
– Lunghezza: circa 11 km (andata e ritorno) dalla chiesa di Campigna.
– Difficoltà: Facile, tant’è che si tratta di un percorso adatto anche alle biciclette, in quanto su strada sterrata bianca, senza grandi dislivelli.
– Camper: per i camperisti ci sono 4 punti sosta proprio all’imbocco della strada forestale. E’ inoltre possibile sostare anche negli altri parcheggi di Campigna, ma non durante la notte.
Il Viale del Granduca di Campigna
– Cosa vedere: si tratta di un brevissima strada sterrata ornata da tigli centenari, ideale per chi voglia avere un assaggio della bellezza della natura incontaminata delle Foreste Casentinesi senza fare troppa fatica (es. bambini in passeggino, anziani).
– Partenza: Chiesa di Campigna
– Lunghezza: 1 km tra andata e ritorno
– Difficoltà: Facilissimo
– Camper: è possibile parcheggiare a Campigna. Ci sono anche 4 punti sosta.
Il sentiero natura di Camaldoli: Alberi e bosco
– Cosa vedere: si tratta di un anello che si arrampica sui boschi che circondano l’Eremo di Camaldoli. Il consiglio è di percorrerlo la mattina, quando è al sole e, soprattutto, di percorrerlo in senso antiorario, come consigliato dalla bacheca illustrativa posta alla partenza del sentiero vicino alla caserma dei carabinieri forestali, per evitare di perdersi all’interno della ragnatela di sentieri.
– Partenza: Monastero di Camaldoli, subito dopo la caserma dei carabinieri.
– Lunghezza: 1,8 km. E’ un anello che si percorre in circa 1h 30 min.
– Difficoltà: Facile, anche se si tratta di un vero e proprio sentiero di montagna con sassi, radici e scalini naturali. Percorribile comunque con bambini di 4 anni.
– Camper: essendo il punto di partenza presso il Monastero di Camaldoli, non ci sono problemi a raggiungere il posto; eventualmente potrebbe essere un problema trovare parcheggio nei week end, a causa del grande numero di visitatori.
Il sentiero natura della Faggeta di Badia Prataglia
– Cosa vedere: si tratta di un anello che risale la valle del torrente Archiano. Il bosco è formato da abeti bianchi, e dai coloratissimi faggi e aceri.
– Partenza: località Capanno (poco più in alto del rifugio), sulla SP che collega Badia Prataglia all’Eremo di Camaldoli.
– Lunghezza: 2 km. E’ un anello che si percorre in circa 1h 30 min.
– Difficoltà: Facile.
– Camper: non ci sono problemi a raggiungere il posto; eventualmente potrebbe essere problematico trovare parcheggio nei week end; al limite si può chiedere di parcheggiare nel grande parcheggio del campeggio che si trova proprio di fronte al punto di partenza
Le traversate per i grandi camminatori
Per i più esperti e volenterosi c’è il “Sentiero delle Foreste sacre”, che si articola in sette tappe (da Lago di Ponte di Tredozio a La Verna) per complessivi 70-80 km. Il sito web del Parco offre dettagliate informazioni sulle sette tappe, ivi compresi i contatti dei luoghi dove soggiornare.
I grandi camminatori sapranno che le Foreste Casentinesi sono attraversate dall’Alta Via dei Parchi, cioè il sentiero che parte da Berceto (nei pressi del Passo della Cisa, in Provincia di Parma), e arriva fino alla rupe della Verna, protesa sul Casentino per poi raggiungere l’eremo sul Monte Carpegna, nel Parco del Sasso Simone e Simoncello. Un itinerario suddiviso in 27 tappe che tocca ben 10 province per 500 chilometri.
Per un elenco delle cose da vedere nelle Foreste Casentinesi clicca qui.
Per un elenco delle aree sosta clicca qui.
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