Cosa vedere a Étretat

Perché andare a Étretat

Étretat è una delle più rinomate località balneari della Normandia (Costa d’Alabastro), nel nord della Francia.

Ha poco più di 1.500 abitanti, ma in alta stagione e nei week end si riempie poiché è una delle principali spiagge per i parigini (anche perchè è la più vicina alla capitale). Tuttavia, per il turista italiano la spiaggia di Étretat acquista rilevanza non tanto per le attività balneari che, come anticipato, sono alquanto sviluppate in estate, ma soprattutto per le falesie.

Infatti, con riferimento al primo aspetto, non ha senso per un italiano fare migliaia di chilometri per andare in spiaggia. Quest’ultima è lunga 500 metri circa, il fondo è ghiaioso, ed è molto affollata di bagnanti e mezzi nautici; per non parlare dell’acqua, gelida per chi è abituato alle temperature del Mar Mediterraneo.

Étretat è invece importante per le sue falesie naturali di calcare a picco sul mare, che si possono ammirare sia dalla spiaggia, sia facendo una passeggiata sul sentiero costiero che le sovrasta. Da qualche parte ho letto che si tratta della risposta continentale alle bianche scogliere di Dover. E’ uno dei miei luoghi preferiti della Normandia.

La terza attrazione del luogo è “Les Jardins D’Etretat” (i Giardini di Etretat), un parco estremamente curato in una posizione strategica sulla scogliera, da cui si possono ammirare sia le falesie sia il paesino.

Queste scogliere hanno attratto molti artisti, tra cui i pittori Boudin e Monet, ma anche scrittori come Leblanc, Flaubert e Guy de Maupassant.

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Étretat in camper

Quando abbiamo programmato il viaggio, eravamo convinti di non avere difficoltà a pernottare a Étretat in quanto, all’ingresso del paese per chi arriva da sud, ci sono il Camping Municipal (69 Rue Guy de Maupassant, 76790 Étretat) e un’area sosta attrezzata (sulla stessa strada, proprio a fianco del campeggio.

Invece, noi siamo arrivati a Étretat il 31 luglio 2018, nel primo pomeriggio, e abbiamo impiegato oltre due ore per trovare non solo un posto dove dormire, ma addirittura un parcheggio che ci consentisse di lasciare il camper per ammirare velocemente le falesie (che non si vedono dalla viabilità principale).

Infatti, i campeggi erano tutti strapieni. Ad onor del vero, abbiamo provato non solo presso il suddetto campeggio municipale e l’0area sosta di Etretat, ma una decina dei numerosi campeggi che ci sono tra Etretat e Fecamp.

Abbandonata l’idea di visitare o dormire ad poter dormire Étretat, abbiamo preso la strada D940 per andare verso Le Havre – Honfleur (tappa successiva della nostra vacanza) e, con grande gioia, a circa 500 metri dal centro di Etretat, sulla destra abbiamo trovato un parcheggio sterrato (Parking du Valaine) in cui in alta stagione è permesso trascorrere la notte. Il parcheggio è a pagamento durante il giorno (noi dalle 18.21 del 31 alle 13.20 abbiamo pagato € 3,50; dalle 19 fino al mattino successivo infatti il parcheggio era gratuito).

Insieme a noi ci saranno stati altri 10 camper. La notte abbiamo dormito bene perché la strada era poco trafficata e praticamente inesistente il flusso dei visitatori giornalieri su automobile.

Alla fine siamo stati ad Étretat anche una seconda notte. Abbiamo così potuto constatare che durante il giorno nel parcheggio il via vai di automobilisti è costante e caotico.

La spiaggia

Come anticipato, la spiaggia di Etretat è ghiaiosa cioè composta da ciottoli tondeggianti grandi 4-5cm.

Ciascun ciottolo è un bene protetto dalla legge, e cartelli stradali ne ricordano l’importanza ambientale, raccomandando di non portali via pena la applicazione di sanzioni pecuniarie.

Durante il giorno la spiaggia è gremita di bagnanti francesi; numerose sono le attività organizzate per i ragazzi, come ad esempio corsi di vela.

L’acqua è blu e limpida, ma gelida.

Alle spalle della spiaggia si vede il paesino e soprattutto sul suo versante sinistro dei residence moderni dall’aspetto orribile. Stonano così tanto con l’ambiente circostante che ti viene voglia di strozzare il progettista e chi ha permesso uno scempio del genere.

Se si guarda il mare, invece, lo spettacolo è meraviglioso perché la baia di Etretat è chiusa da ripide scogliere sia a destra sia a sinistra.

Dalla spiaggia, soprattutto al tramonto chi svolge lo sguardo verso destra, può ammirare le bianche falesie baciate dal sole calante e in cima a queste una bella chiesetta che sembra essere finta da quanto è fotogenica.

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Le falesie

Étretat è stata costruita in una baia lungo una costa a picco a picco sul mare.

La Falesia d’Aval è il tratto a sinistra del paese (guardando il mare dalla spiaggia). Falesia d’Amont è il tratto a destra di Etretat, sulla cui sommità c’è una chiesetta e i Giardini di Etretat.

Un sentiero costeggia le falesie. E’ lungo decine e decine di km. Si può percorrere a piedi. Io il 1° agosto, di prima mattina, ho percorso le Falesia d’Amont in mountain bike quasi fino a Yport; il ritorno l’ho fatto lungo stradine interne perché c’erano troppi pedoni che passeggiavano. È stato uno dei giri in bici più belli mai fatti, pedalando lungo un sentiero a strapiombo sul mare blu (sull’altro lato c’erano mucche o campi, comunque sempre immersi nella natura), accompagnati dai versi dei gabbiani.

La falesia d’Amont è quella più frequentata perché è la sola che si può raggiungere con la macchina.

Invece, la seconda falesia si raggiunge soltanto a piedi, con un sentiero che parte dal bordo sinistro della spiaggia. Arrivati in cima c’è un sistema di passerelle per raggiungere le formazioni rocciose che si stagliano verso il mare. In molti punti si è veramente a picco sul mare, ma con un poco di attenzione si può visitare questo luogo anche con bambini piccoli, dato che nei punti più scenografici e pericolosi ci sono dei parapetti in acciaio. Anche da questo versante c’è un sentiero lungo chilometri (credo arrivi fino a Le Havre).

Le falesie sono state ovviamente le grandi protagoniste di questo scorcio di vacanza. Abbiamo fatto camminate sia su quelle di destre sia su quelle di sinistra; un pomeriggio abbiamo portato una coperta e dopo aver camminato per una ventina di minuti, sia siamo sdraiati sul prato a prendere il sole ed ammirare il mare, “disturbati” solo dai gabbiani.

Altra cosa memorabile è stata la gita serale, sempre sulla Falesia d’Aval (quella di sinistra), per ammirare il tramonto. Dopo aver cenato a base di pesce in uno dei tanti ristoranti del paese, siamo saliti sulla Falesia per vedere il sole inabissarsi nel mare; cosa che è puntualmente verificatasi alle 21.41, con grande emozione di tutti i presenti (per la verità, nemmeno pochi).

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I Giardini di Etretat

In questo magico giardino sculture moderne si fondono con piante e siepi modellate dalla sapiente arte dei giardinieri francesi.

I giardini sono stati aperti al pubblico nel 2016, ma sono stati creati, oltre un secolo fa, grazie all’idea di una famosa attrice dell’epoCosa vedere a Rouenca: Ms Thebault. Ispiratasi all’idea di giardino del pittore Claude Monet, piantò il primo albero sulla scogliera nel 1905. Oggi i giardini ospitano le opere di numerosi scultori. Quelle che ci hanno colpito maggiormente sono le Drops of rains, delle enormi gocce di resina, collocate tra siepi di bosso. Le sculture prendono la forma di grandi facce con espressioni di vario tipo.

Nella terrazza panoramica si trova un omaggio a Monet: una statua in giunco che ritrae il pittore intento a dipingere le falesie.

Visto il costo del biglietto (1 adulto e tre bambini 24 euro) eravamo in dubbio se visitare o meno il giardino, ma dopo la passeggiata tra piante curatissime, sculture e panorami mozzafiato abbiamo dovuto (fortunatamente) prendere atto che i soldi sono stati ben spesi.

Anche i bambini si sono divertiti ad imitare le buffe facce, simbolo del luogo.

La visita completa, con foto, selfie, ecc., richiede quasi due ore.

***

Etretat è stata visitata nel corso del viaggio in Normandia del 2018, dopo aver visitato Rouen e Jumieges.


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