La crociera nelle Galapagos. Parte Generale

La crociera preferita al cd. Island Hopping

Siamo stati nelle Isole Galapagos 7 giorni: 5 giorni in una nave da crociera e 2 giorni a Puerto Ayora, in un albergo davanti al mare.

In tutti i blog e siti internet che parlano di vacanze alle Galapagos c’è un capitolo che tratta la seguente questione: è meglio visitare le isole facendo una crociera, oppure pernottare nelle isole e spostarsi di giorno con le imbarcazioni?

Per non allontanarmi troppo dal solco della tradizione, ritengo opportuno spiegare le ragioni che mi hanno spinto a scegliere la crociera+2 giorni in hotel. Precisando che, con il senno del poi, si è rivelata la scelta più corretta.

Innanzitutto, abbiamo preferito visitare le Galapagos con una grande nave poiché ci è sembrata più semplice la gestione del viaggio; teniamo presente che abbiamo viaggiato in sette; tre bambini di età compresa tra i 4 e gli 8 anni, oltre ai genitori ultra settantenni. L’island hopping avrebbe comportato un maggiore impegno fisico e mentale ad es. nel trasferimento delle valige da un albergo/isola all’altro.

Inoltre, questa non era la prima esperienza alle Galapagos; una ventina di anni fa l’avevo visitata con la formula Islands Hopping e l’ho trovata molto stancante per l’eccessiva navigazione su imbarcazioni di piccolo cabotaggio e mi è sembrata poco adatta per i bambini e nonni. Infatti, il dormire in albergo comporta la necessità di raggiungere le isole di maggiore pregio naturalistico con un trasferimento che può durare anche diverse ore. Gran parte della giornata è quindi spesa in trasferimenti via mare su imbarcazioni generalmente piccole e scomode. E’ certamente più economico della crociera, ma si rischia di stancarsi molto di più e di vedere meno.

Infine, eccezionali sono i ricordi di una crociera fatta nel 2007 alle Maldive.

Il grande pregio della crociera è che ogni mezza giornata si cambia località, e i trasferimenti vengono effettuati mentre gli ospiti si lavano, riposano o mangiano.

Le crociere possono essere effettuate su barche grandi o piccole. Noi abbiamo scelto una barca molto grande, anzi, una vera e propria nave: la Galapagos Legend da oltre 100 passeggeri.

I motivi che mi hanno spinto a scegliere una grande nave sono i seguenti:

(i) una nave con grossa stazza “tiene meglio il mare” e questo crea meno problemi di nausea per i passeggeri;

(ii) i bambini hanno potuto correre e giocare liberamente sui lunghi corridoi della nave. La Galapagos Legend aveva addirittura una sala giochi per bimbi, una biblioteca, una piccola palestra con cyclette e vogatore. C’era infine una piccola piscina (mai provata) e una vasca idromassaggio (provata);

(iii) era nostra intenzione trovare una crociera che facesse la rotta verso nord ovest per vedere le isole Fernandina e Isabela nord. E tale rotta viene effettuata soltanto in una crociera con navi di grande cabotaggio, essendo queste isole le più distanti dagli aeroporti e dalle città, potendo essere raggiunte soltanto dopo molte ore di navigazione.

Ultima questione: perché due giorni sulla terra ferma? Per motivi di budget è risultato molto più conveniente fare due giorni sulla terra ferma che prolungare la crociera. Tuttavia, devo ammettere che i due giorni a Puerto Ayora sono stati veramente interessanti e ne è valsa la pena. Le foto e i video più curiosi (es. otaria seduta sulla panchina del porto insieme ai miei figli) li abbiamo girati proprio a Puerto Ayora. Conseguentemente, dovessi consigliare il programma di viaggio ideale, sarebbe 4 giorni in nave e 3 giorni a Puerto Ayora.

La rotta di nord-ovest e l’isolamento del turista

E’ stata scelta la rotta di nord-ovest perché avevo letto (e l’esperienza lo ha confermato) che Fernandina e la parte nord di Isabela sono tra le più giovani e selvagge tra le isole dell’arcipelago; oltre ad essere quelle meno frequentate dai turisti.

Per essere precisi, per un paio di giorni l’unica traccia di presenza umana è stata la nostra nave: non abbiamo visto imbarcazioni, né di pescatori né di turisti; nemmeno un aereo ha sorvolato la nostra rotta.

In nave non c’era campo per i cellulari; questo significa che per giorni non ci sono state telefonate, internet o Facebook. Tra il serio e il faceto, ci domandavamo con gli altri passeggeri se non fosse scoppiata la guerra tra USA e Corea del Nord, il tutto a nostra insaputa.

Peraltro, a questo proposito è importante ricordare che, per chi avesse avuto la necessità di stare in contatto con il resto del mondo tramite internet o WhatsApp, era possibile usare le comunicazioni satellitari della nave per un prezzo di US$ 60,00 ogni 100 MB di dati.

Le uniche sorgenti di luce sono state le stelle e la luna; le notti nuvolose, c’era un buio quasi opprimente, in qualunque direzione si guardasse.

Se devo esprimere un giudizio complessivo su quanto sopra, devo ammettere che staccare per qualche giorno tutti i contatti con il resto del mondo è stata un’esperienza bellissima; come affascinante è sapere di essere (o credere di essere) l’unico gruppo umano che in quel giorno metterà piede su quell’isola a oltre 1.000 km dalla costa.

La giornata tipo in nave

La giornata tipo in nave iniziava alle 6.45, con un messaggio in lingua inglese e spagnolo con cui il cruise manager, dopo essersi scusato per aver interrotto i sogni dei passeggeri, li invitava ad andare a colazione.

Tra le 7.00 e 7.45 c’era la ricca colazione a buffet, con cibo internazionale (bacon, pancakes, ecc.) e cibo locale (ogni giorno un piatto a base di mais, ma sempre differente; frutta; ecc.).

Alle 8.00 iniziavano gli sbarchi sulle isole, per effettuare la visita guidata. I 100 passeggeri della nave erano stati suddivisi in gruppi di 10-15 unità, chiamati ciascuno come un animale della Galapagos. Ad esempio, la mia famiglia faceva parte del Gruppo dei Gabbiani (gabiotas), insieme ad altri tre turisti italiani e una famiglia dell’Ecuador.

Gli sbarchi venivano effettuati su gommoni che si accostano alla nave. Ogni gommone trasportava uno dei gruppi della crociera. Quindi, noi siamo sempre scesi a terra e fatto le escursioni con il Gruppo dei Gabbiani.

La maggior parte degli sbarchi è stata bagnata (wet landing); pertanto, una volta raggiunta l’isola, il gommone sfruttava l’abbrivio per arenarsi sulla spiaggia, e i passeggeri dovevano saltare in acqua per raggiungere la terra ferma, bagnandosi gli arti inferiori fino alle ginocchia. In un paio di occasioni c’è stato uno sbarco asciutto (dry landing), in cui il gommone attracca ad un pontile.

Sbarcati sull’isola, ci si toglieva i giubbotti salvagente e si calzavano le scarpe, dopo aver asciugato i piedi con gli asciugamani messi a disposizione gratuitamente dalla nave.

L’escursione vera e propria durava circa un’ora e mezza. Si trattava di una piacevole camminata tra le meraviglie delle isole Galapagos, dove ogni scorcio ha rappresentato l’occasione per la guida naturalistica di spiegare la flora, la fauna, la geologia dei questo paradiso terrestre. Durante l’escursione si vedevano iguane di terra e di mare, leoni marini (che si differenziano dalle foche in quanto muniti di orecchie), cormorani, e tanti altri animali di tutte le stazze e colori. La guida si curava di spiegarci la specie, la storia evolutiva, e le curiosità degli animali e delle piante che si incrociavano durante la visita.

Verso le 10.30 finivano le escursioni e si tornava alla spiaggia. Qui era possibile fermarsi circa un’ora per fare il bagno, scattare foto, o per fare snorkeling con l’attrezzatura messa a disposizione della nave.

Tra le 11.30 e le 12.00 si tenevano le operazioni di rientro in nave, dove si era accolti da uno snack e un drink (in genere succo di frutta), diverso di giorno in giorno. Generalmente lo spuntino consisteva in un fritto di prodotti tipici ecuadoregni di cui non ricordo il nome, ma comunque sempre eccezionali. Lo snack più banale, ma ugualmente apprezzato, è stato quello a base di frutta fresca che poteva essere intinto in due fontane di cioccolata calda: la prima di cioccolata al latte; la seconda di cioccolata bianca.

Alle 12.30 c’era il pranzo. In seguito c’erano degli incontri con le guide per approfondire le varie tematiche naturalistiche delle isole: dall’evoluzionismo e la selezione della specie alla gestazione degli animali.

Alle 14.30 seconda sessione di snorkeling della giornata. In un paio di occasioni, per chi non se la sentiva di scendere in acqua, è stata organizzata una gita con una barchino dal fondo di vetro, in modo da consentire a tutti di vedere il fondale e i pesci. Chiaramente, hanno approfittato di questa occasione i miei figli di 4 anni.

Tra le 16.30 e le 18.30 si teneva la seconda escursione guidata sulle isole, strutturata esattamente come quella della mattina: sbarco sull’isola, camminata di circa 1h 30 minuti, rientro in barca con spuntino di benvenuto a bordo.

Tra le 18.30 e le 19.30 ci si rilassava nei modi più disparati: c’era chi faceva palestra, chi si recava in biblioteca, chi semplicemente se ne stava nel salone principale della nave a chiacchierare e/o guardare documentari sulle Galapagos trasmessi su schermi giganti ad alta definizione. In almeno un paio di occasioni io sono stato nell’idromassaggio ubicato a poppa della nave, ad ammirare il tramonto coccolato dai getti ad alta pressione di acqua calda.

Dopo cena c’era il briefing in cui la guida spiegava cosa si sarebbe fatto il giorno successivo, dando in particolare istruzioni sull’abbigliamento da indossare anche in ragione del tipo di sbarco previsto sull’isola.

Per chi voleva e ne aveva la forza, la serata terminava con giochi e attività di gruppo.

Prima di partire avevo paura di annoiarmi in nave. Alla fine, non ho mai avuto un momento libero: le attività si sono succedute con un ritmo frenetico ed esaltante.

Inoltre, mi sembra opportuno sottolineare che le attività erano scandite dagli annunci del personale della nave che ti avvisava dell’approssimarsi della cena, dello sbarco, dello snorkeling. Con la conseguenza che non c’era nemmeno lo stress di dover controllare l’orologio o impostare la sveglia. Fantastico e rilassante!

Clicca QUI per proseguire con la lettura della descrizione delle isole visitate nella crociera alle Galapagos

Clicca QUI per alcuni suggerimenti su cosa vedere a Puerto Ayora

Clicca QUI per tornare al programma dell’intero viaggio in Ecuador


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