Connect Live 2019
Dal 10 al 20 novembre sono andato in California, per partecipare alla convention mondiale di Google Maps.
La denominazione ufficiale dell’evento è Connect Live 2019. L’evento si è tenuto nel quartiere generale di Google, nel cuore della Silicon Valley, da martedì 12 a venerdì 15 novembre 2019. I restanti giorni li ho usati per il viaggio e per visitare San Francisco e la Silicon Valley.
L’evento è stato organizzato e interamente spesato da Google: aerei, visto, albergo, trasporti pasti, ecc.
I partecipanti
Al Connect Live hanno partecipato le 200 migliori Local Guides di Google Maps, provenienti da 64 paesi.
Per motivi di riservatezza, Google non ha mai diffuso una lista ufficiale dei partecipanti e della loro nazionalità. Tuttavia, si è subito capito che il contingente maggiore è stato quello degli USA, con oltre 20 componenti. Le altre maggiori rappresentative sono state quelle dell’Australia, Brasile, Argentina, India, Indonesia.
Sotto la bandiera italiana eravamo in 10 (+2 residenti all’estero), ed ho avuto la sensazione fossimo la nazione europea più rappresentata.
E’ importante sottolineare che l’evento è significativo non tanto perché consente ai nerd di Google Maps di incontrarsi con altre persone che condividono ai massimi livelli la loro passione, ma soprattutto perché nel quartier generale di Google i “200 top contributor” possono confrontarsi con gli oltre 130 Googlers presenti (cioè dipendenti di Google).
La selezione
Anche in considerazione del fatto che l’intero viaggio è stato interamente pagato da Google, in molti mi hanno chiesto come avviene la selezione dei 200 fortunati “attendees”.
Ed invero, teniamo presente che in tutto il mondo ci sono circa 120 milioni di Local Guides, cioè di persone che hanno scritto una recensione e pubblicato almeno una foto su Google Maps.
I criteri utilizzati da Google per passare da 120 milioni a 200 non sono del tutto pubblici, e non c’è nemmeno una graduatoria ufficiale.
Quello che è certo è che per ogni recensione o foto pubblicata, Google ti attribuisce dei punti (es. per ogni foto ci sono 5 punti). A marzo Google ha inviato una email a tutte le Local Guides con punteggio superiore a 500 punti chiedendo di presentare una “application”, se interessati a partecipare all’evento.
L’application includeva un video di presentazione del candidato di un minuto massimo, oltre ad una serie di post sul alcuni social media.
Tra tutte le application ricevute, Google ha presumibilmente selezionato le più interessanti; altro criterio di selezione è stata la qualità dei contributi su Google Maps dei 12 mesi precedenti.
Perché
Come anticipato, nel Connect Live si incontrano alcuni dei Googlers coinvolti nel progetto Google Maps.
Una delle cose più interessanti dell’evento è stato apprendere che i Googlers non sono tutti residenti a Silicon Valley, dato che il progetto Maps-Local Guides-Connect (cioè il social media di Google dedicato a questo progetto) è sviluppato prevalentemente dalle sedi di New York, Londra, Tokyo e Sofia.
Questa notizia ha fatto divenire sempre più impellente il bisogno di una risposta al seguente quesito: quale è il motivo che spinge Google a questo investimento, che porta in California 200 Local Guides e 130 dipendenti da tutto il mondo?
La risposta è stata data in modo trasparente durante i primi interventi della convention, oltre ad essere in un post pubblico della responsabile del progetto Local Guides (e quindi posso diffondere la informazione, in quanto sottratta dal Non Disclosure Agreement che ho dovuto sottoscrivere). Orbene, gli obiettivi sono:
1. Recognition: riconoscimento e premio del lavoro fatto dalle Local Guides;
2. Connect: le Local Guides possono incontrare i propri colleghi e i Googlers;
3. Learning: l’apprendimento è stato biunivoco; Google ha anticipato alcune informazioni alle Local Guides; queste ultime hanno fornito informazioni e feed-back a Google per migliorare il sofware.
Vediamo nello specifico come si sono esplicate le tre suddette finalità del Connect Live 2019.
Recognition
Questa finalità è la più intuitiva: Google ha finanziato a ciascuno dei partecipanti un viaggio dal valore di migliaia di euro. E’ certamente un bel modo per ringraziare i volontari che si sono spesi per anni ad alimentare il data base che sta alla base di Google Maps.
Va peraltro precisato che la generosità di Google non si è limitata ai costi della trasferta propriamente detta, dato che ha consentito agli interessati di allungare il soggiorno a proprie spese, fermo restando che il viaggio sarebbe stato comunque pagato da Google. Così, per esemplificare, io mi sono fermato 4 notti in più a San Francisco: le 4 notti in albergo aggiuntive me le sono pagate io, ma il biglietto aereo per il viaggio di ritorno me lo ha comunque pagato Google.
La generosità di Google si è materializzata anche in una serie di gadget e ricordi che ci sono stati consegnati il primo giorno: zaino, maglietta, calzini, stickers, treppiedi per cellulare, flash portatile e, soprattutto, uno smartphone Google Pixel 3 XL con 128 GB di memoria. Telefono che è famoso per l’eccezionale qualità della sua fotocamera, soprattutto in nelle riprese notturne.
Connect
Questo è uno degli aspetti più importanti dell’evento: la possibilità di incontrare altre persone che condividono gli stessi interessi, da tutte le parti del mondo.
Per favorire questo aspetto del Connect Live, Google si è premurata di organizzare molte feste, allietate da fotografi e altri professionisti del divertimento.
Il Connect Live è quindi uno strumento eccezionale per fare nuovi amici, e divertirsi.
C’è stata anche la possibilità di incontrare i Googlers. E’ stato quindi possibile conoscere persone che per mesi o anni non erano altro che una icona sul browser. Durante i pasti è stato anche possibile chiacchierare con i Googlers, per soddisfare qualche curiosità sulla loro organizzazione, i ritmi e il clima dell’ambiente di lavoro, ecc.
Learning
Prima di partire, Google mi ha sottoposto diversi questionari sui miei interessi e sui workshop ai quali avrei voluto partecipare. Sono quindi partito convinto che sarei andato a Silicon Valley (anche) per imparare, cioè per migliorare e specializzarmi nell’uso degli applicativi connessi con Google Maps.
In realtà, ho scoperto che il trasferimento di know-how è stato soprattutto in senso inverso a quello preventivato.
Certo, è vero che i relatori ci hanno anticipato alcune funzioni e sviluppi futuri del software (su cui non posso soffermarmi, in quanto tale attività è sottoposta alla regole di riservatezza del Non Disclosure Agreement), è però altrettanto vero che la parte più importante dell’attività è stato fornire feedback, opinioni e consigli vari ai Googlers su come sviluppare il sistema e informare le funzionalità future del prodotto.
La logistica
Siamo tutti stati ospitati nell’Hotel Marriot nel centro di San Josè, la principale città della Silicon Valley, a pochi metri dalla sede di Adobe, McAfee, Tesla.
A pochi chilometri, oltre alla sede di Google, c’è la sede di Apple, di Facebook, di Intel, di Oracle, e di tante altre società Hi Tech.
La convention vera e propria è stata fatta nel Google Event Center MP7, cioè un edificio appositamente costruito nel Google Campus per questi eventi.
Come vuole la leggenda, tra un edificio e altro del Google Campus è possibile muoversi con le biciclette colorate di Google, gratuite e senza alcun sistema di controllo per evitare che qualche malintenzionato le sottragga. Parimenti, vicino alla Google Event Center c’è la piscina scoperta, ma con acqua riscaldata, liberamente accessibile ai dipendenti (praticamente a qualunque ora).
Google Event Center
L’edificio che ha ospitato l’evento mi ha colpito per una serie di motivi:
– il gigantesco video wall che ci ha accolto con le nostre facce, nella hall di ingresso;
– lo schermo piatto dietro il palco principale, grande quanto quello di un cinema;
– i due schermi laterali che, grazie al riconoscimento vocale, riportavano per iscritto quanto pronunciato sul palco;
– i servizi igienici “gender neutral”, cioè ad uso volutamente promiscuo da tutti i generi. Per far capire il principio, nello stesso spazio ci sono gli urinatoi a muro per i maschi e pile di assorbenti igienici (interni ed esterni) per le signore.
Multiculturalismo
La cosa che maggiormente mi ha colpito, e che più mi è piaciuta, è stata la possibilità di incontrare persone provenienti da tutto il mondo, e di interagire con loro senza alcuna difficoltà, grazie al comune background e alla assenza di barriere linguistiche dato che a tutti era richiesta una buona conoscenza della lingua inglese.
Credits
Le fotografie di questo articolo sono state quasi tutte scattate dai fotografi ingaggiati da Google, che ha in più riprese fornito dettagliate indicazioni scritte su come condividere le proprie e le comuni foto sul social (compresi gli # da utilizzare).
I selfie sono stati scattati da Luigi, un italiano che è stato addirittura premiato da Google nella cerimonia conclusiva quale “Maestro dei Selfie”.
Una lunga ma divertente presentazione video del Connect Live 2019 della canadese Jess lo trovi cliccando qui.
6 risposte a "In California da Google Maps (Connect Live 2019)"